[p. 342 modifica] irregolare. Laonde non sarà da disprezzarsi il testimonio che da’ participii regolari italiani o spagnuoli si volesse trarre a provare che anche la lingua latina avesse i participii analoghi a questi (benché a noi sconosciuti), e da cui questi sieno derivati. Per esempio; dall’italiano veduto io potrò non vanamente dedurre il latino viditus che sarebbe appunto il regolarissimo latino, siccome quello è il regolarissimo italiano. Massime che siccome in latino visus anomalo, cosí trovasi ancora in italiano e in ispagnuolo l’anomalo visto, in cui queste lingue lasciano la loro analogia per seguire, non già l’analogia, ma l’anomalia della lingua latina. Veggasi la p. 3032. segg. e in particolare la p. 3033, margine. Similmente si può discorrere della lingua francese. E generalmente osservando, si vedrà che quanto ai participi passivi, quello ch’è o sarebbe regolare nelle lingue figlie (salve le solite e regolari modificazioni, cioè delle desinenze, dell’i vòlto in u nell’italiano, come a p. 3075 e altre tali) è o sarebbe altresí regolare nel latino (5 settembre 1823).