[p. 145 modifica] latino: vedi p. 2894 e seg.) dell’antico visitus; egli è un latinissimo vistus anteriore a visus e piú regolare. Or come mai questo participio, perduto affatto nel latino conosciuto, questo participio antichissimo, piú antico e piú regolare dell’usato dagli scrittori latini, comparisce per la prima volta nel latino-barbaro, e quindi si trova usitatissimo e comunissimo in due lingue moderne figlie della latina, e trovasi in luogo del visus del latino conosciuto, il qual visus nelle dette lingue non trovasi? Forse questo participio, indipendentemente dal latino, è stato fatto in dette lingue dal verbo vedere secondo le regole di coniugazione proprie, non del latino, ma di esse lingue? Anzi, secondo queste regole, egli è in esse lingue affatto anomalo e irregolare e fuori d’ogni ordine; ei non ha in esse lingue veruna origine; e in luogo di esso, la lingua italiana, secondo le regole delle sue coniugazioni, dee dire veduto1 (lo spagnuolo dovrebbe dir veido o vido), e lo dice infatti ancor esso. Ma questo secondo participio