<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3278&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20170412082248</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3278&oldid=-20170412082248
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3278 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 289modifica] o innanzi all’età, sopravvenendo loro di quegl’incomodi, di quegli accidenti, di quei casi, di que’ disastri fisici o morali, da natura o da fortuna, che tolgano loro il bastare a se medesimi, che li renda abitualmente o spesso bisognosi dell’opera e dell’aiuto altrui, che scemi o distrugga in essi il vigore del corpo, e seco quello dell’animo; questi tali, come ho pur veduto per isperienza, di misericordiosi e benefici divengono a poco a poco, in proporzione dell’accennato cambiamento di circostanze, insensibili agli altrui mali, o bisogni, o comodi, solleciti solamente dei proprii, chiusi alla compassione, dimentichi della beneficenza, e interamente circa l’una e circa l’altra cangiati e vòlti in contrario, sí di costumi, sí di disposizione d’animo. Né solo a poco a poco, ma eziandio rapidamente e quasi in un tratto, e nello stesso fiore della giovanezza, [p. 290modifica]ho io veduto accadere tale cangiamento in persone sopravvenute da improvvisa o rapida calamità di corpo o di spirito o di fortuna, onde il loro animo fu atterrato e prostrato, subitamente o in poca d’ora, o crollato e renduto mal fermo, e la loro vita fu soggettata agl’incomodi e alla trista necessità dell’aiuto altrui,