Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3279
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e la sanità scossa, e il corpo svigorito, e simili cose contrarie alla loro prima condizione. Insomma, al subito o rapido cangiamento delle circostanze sopra notate, ho veduto con pari subitaneità o rapidità corrispondere il cangiamento del carattere e costume di tali persone rispetto al compatire, al beneficare e all’adoperarsi in qualunque modo per altrui.
E quelli che da natura, o per qualunque cagione, fin dalla fanciullezza o dalla prima giovanezza e dal primo loro ingresso nel mondo son tali quali i sopraddetti divennero, cioè deboli di corpo e di spirito, timidi, irresoluti, avviliti dalla povertà o da qualsivoglia altra causa fisica o morale, estrinseca o intrinseca, naturale in loro o accidentale e avventizia; sempre o sovente bisognosi dell’opera altrui, avvezzi fin dal principio a soffrire, a mal riuscire nelle loro intraprese, o ne’ desiderii loro, e quindi a sempre sconfidar delle cose e della vita e dei successi, e quindi privi di confidenza in se medesimi; piú domestici del timore o della triste espettazione che della speranza; questi tali, e quelli che loro somigliano in tutto o in parte, sono piú o meno, fin dal principio della loro vita o fino dalla loro entrata