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(3277-3278) | pensieri | 289 |
loro costato il benefizio; non mai si credono in diritto di ripetere il benefizio, o, costretti a farlo, lo fanno con grandissima riserva e senza pretensione alcuna, e riavendone pure una parte, o domandata o spontanea, si tengono per obbligati essi a chi gli uffici da loro prestatigli scarsamente rimunerò.
Tutto questo o parte, piú o meno, m’é avvenuto di notare ne’ giovani della qualità sopra descritta, e non solo in quelli che per inesperienza del mondo e gentilezza di natura, con pienezza di cuore e con buona fede e semplicemente sono trasportati verso la virtú, la generosità, la magnanimità, ponendo il loro maggior piacere e desiderio nel far bene e negli atti eroici, e nella rinegazione e rinunzia e sacrificio di se stessi; ma eziandio, né disingannati del mondo e posti in quelle circostanze che di sopra ho notate o in alcune di esse o in altre somiglianti. Tutto ciò, dico, ho notato avvenire in questi cotali giovani, mentre essi godono e sentono i vantaggi della gioventú, della sanità, del vigore, e sono in istato da bastare a se stessi. Ma o coll’età (3278) o innanzi all’età, sopravvenendo loro di quegl’incomodi, di quegli accidenti, di quei casi, di que’ disastri fisici o morali, da natura o da fortuna, che tolgano loro il bastare a se medesimi, che li renda abitualmente o spesso bisognosi dell’opera e dell’aiuto altrui, che scemi o distrugga in essi il vigore del corpo, e seco quello dell’animo; questi tali, come ho pur veduto per isperienza, di misericordiosi e benefici divengono a poco a poco, in proporzione dell’accennato cambiamento di circostanze, insensibili agli altrui mali, o bisogni, o comodi, solleciti solamente dei proprii, chiusi alla compassione, dimentichi della beneficenza, e interamente circa l’una e circa l’altra cangiati e vòlti in contrario, sí di costumi, sí di disposizione d’animo. Né solo a poco a poco, ma eziandio rapidamente e quasi in un tratto, e nello stesso fiore della giovanezza,