Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3152

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[p. 212 modifica] chi non conosce la storia ecclesiastica, o chi non ci ha riflettuto, o chi in essa si lascia imporre dai nomi, e dal linguaggio tenuto in narrarla. Durò pochissimo, o, se non altro, divenne in breve assai raro. Del resto, egli è duopo distinguere in ciascuna età, nazione, individuo le opinioni efficaci dalle inefficaci che nell’intelletto puramente si restringono. Quelle talor possono servire alla poesia, talora non possono (come le presenti, e vedi la p. 2944-6), talor piú, talora meno; queste sempre pochissimo o nulla. Parlo delle opinioni che in se hanno relazione alla pratica e al governo della vita, non dell’altre, che son fuori del mio discorso. Per esempio, quelle opinioni, illusioni ec. antiche o moderne che, derivando dalla immaginazione o dall’esperienza ec., persuasero e occuparono, o persuadono ec. l’intelletto, e nondimeno, non avendo nulla che far colla pratica della vita per lor natura, non [p. 213 modifica]influiscono sulla volontà, e sono inefficaci, e queste possono però, ed anche grandemente, servire alla poesia.


    Da questa digressione, non aliena, cred’io, dal proposito, tornando in via, ci resta a considerare come sia strano e quasi assurdo che Omero in tempi feroci abbia tanto fatto giuocare la compassione nel suo poema, n’abbia fatto un interesse principale e finale, abbia seguito e ottenuto il suo intento in modo che, anche oggidí, mancato l’altro interesse all’Iliade, non si può forse tuttavia legger cosa che