<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3122&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20161204100652</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3122&oldid=-20161204100652
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3122 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 195modifica] oltre all’aver potuto congiungere l’interesse che deriva dalla virtú felice con quello che deriva dalla virtú sventurata (il che non si poteva fare se non dividendo i soggetti dell’una e dell’altra, perocché, accumulando l’una e l’altra in un soggetto solo e facendo che di sventurato divenisse felice, o di felice terminasse nella sventura, l’uno e l’altro interesse sarebbe stato imperfettissimo e debolissimo, e distruttivo l’uno dell’altro, per modo che, finita la lettura, l’un solo di essi sarebbe rimasto come accade, per [p. 196modifica]esempio, nelle cosí dette, assurde tragedie, di lieto fine1); oltre, dico, all’aver potuto mettere in moto nel suo poema ambedue quegl’interessi che fortissimamente operano nell’uomo e grandissimo piacere gli recano, e sono poetichissimi, cioè la maraviglia della virtú superante ogni ostacolo ed ottenente il suo fine, interesse che in quei tempi principalmente era di gran forza, e la compassione della somma virtú caduta in somma e non medicabile né consolabile calamità;
Note
↑Veggasi la p. 3448, segg., e in particolare 3450-1.