Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2934
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In luogo di pisare trovasi, e piú spesso, pisere. Intorno a questo veramente avrei i miei dubbi, e credo piú ragionevoli di quello de’ sopraddetti che leggono sempre pinsere. Voglio dire che a me non par da negare l’esistenza di quel verbo derivato da pinsere, ma mi par da dubitare circa la sua coniugazione, e forse da non concedere ch’ei sia della terza, e dovunque si trova pisere da ripor pisare. Il quale ed è piú regolare secondo la nostra teoria de’ continuativi, ed è comprovato dal glossario e dal vernacolo spagnuolo e italiano (giacché per puro accidente e vezzo di pronunzia noi diciamo pigiare in luogo di pisare ch’é lo stesso, e che certamente si dice in qualche dialetto o provincia d’Italia, come, io credo, nel veneziano), ed è confermato dalle altre considerazioni addotte di sopra.
In ogni modo il verbo pisere detto in vece di pisare, sarebbe un continuativo anomalo di pinsere; sia che anche pisare esistesse nell’antico latino, e da lui per corruzione fosse fatto pisere, come forse nexere da nexare (vedi p. 2821); sia che pisere fosse fatto