Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2887

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[p. 57 modifica] nixus di nitor (che forse non è differente da nictus per niuna ragione grammaticale, ma per sola diversità di pronunzia) si fa altresí il suo continuativo, cioè nixor aris1 (3 luglio 1823).


*    Alla p. 2883. Se ad alcuno non paressero sufficienti le testimonianze che si hanno dell’esistenza ell’antico verbo apo, consideri che sí la forma estrinseca sí la significazione vera e propria e il primitivo uso di aptus sono al tutto di participio. E se aptus è participio, dovrà esser participio di apo o d’altro tal verbo, quale ch’essi vogliano, dal qual verbo dovrà esser venuto ἅπτειν e aptare. Se non vogliono che aptus sia participio, sarà pur sempre incontrastabile che apto sia stato fatto da aptus. E se questo è, dunque ἅπτειν, ch’é lo stesso che apto, sarà pur venuto da aptus, o se non altro da una radice simile a questa, la quale sarà stata nella lingua madre della greca e della latina, e conservatasi nella latina, cioè nell’aggettivo aptus, si sarà perduta nella greca. Che aptus venga da ἅπτειν o da ἅπτεσJαι, come vuol Servio un aggettivo da un verbo, è fuor d’ogni verisimiglianza, perché è contrario

Note

  1. Veggasi la pag. 2929.