Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2883
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | 2882 | 2884 | ► |
E chi sa che aptare in questo senso non sia l’origine di attaccare, attacher ec.? Vedi il glossario Cang. principalmente in attachiare, cioè vincire ec. Ma siccome questa voce si trova massimamente usata nelle scritture latino-barbare d’inglesi e scozzesi, cosí non voglio contrastare che la sua origine non possa probabilmente essere teutonica ec. come si afferma nel medesimo glossario, voc. 2, Tasca (3 luglio 1823). Vedi p. 2887.
* Io provo presentemente un piacere, io vorrei che la condizione di tutta la mia vita, di tutta l’eternità, fosse uguale a quella in cui mi trovo in questo momento. Questo è ciò che nessun uomo dice mai né può dire di buona fede, neppur per un solo momento, neppure nell’atto del maggior piacere possibile. Ora, se egli in quel momento provasse in verità un piacer presente e perfetto (e se non è perfetto, non è piacere), egli dovrebbe naturalmente desiderare di provarlo sempre,
perché il fine dell’uomo è il piacere; e quindi desiderare che tutta la sua vita fosse tale qual è per lui quel momento, e di piú desiderare di viver sempre, per sempre godere. Ma egli è certissimo che