[p. 433 modifica] solo Etimologico. (14 giugno 1823). Nota che il Visconti, se ben mi ricordo, non cita se non due luoghi dell’Odissea, e questi sono, s’io non m’inganno, α, 241, ξ, 371. In due altri luoghi Omero usa quella voce, l’uno Odissea, ν, 77, dov’ella sta parimente per le Parche, l’altro Iliade, π, 150, dov’ella è puro aggettivo d’una cavalla, e viene a dir veloce, benché gl’interpreti la rendono per Harpyia sostantivo o appellativo, come negli altri luoghi d’Omero. Raptim dicono i latini per cito ec. Cosí ἁρπακτικῶς, ἁρπάγδην, ἁρταλέως, καρπάλιμος, καρταλίμως, ἀναρπάζω, ἀνάρπαστος, ed ἁρπάζω per ὀξέως νοῶ, cito intelligo et mente percipio, quasi mente corripio, usato da Sofocle. Vedi anche i lessici latini in rapio e suoi derivati e composti. Noi diciamo ratto (cioè raptus) aggettivo e avverbio per veloce, presto ec. Cosí rattezza, rattamente ec. E i latini rapidus, rapido, francese rapide ec. Vedi lo spagnuolo in questa radice o in altra metafora di velocità, tolta dal rapire in qualunque sia voce o modo. Vedi la Crusca in Rapina, § 1. Rapinosamente, Rapinoso, e questi pensieri p. 4165, fine (14 giugno 1823).