Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2762

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[p. 417 modifica] ella par vera e propria e che venga loro da natura.

La ragione si è che Omero e tutti quei del suo tempo concepivano l’inumanità verso i nemici come appartenente alla virtú eroica, come parte, come debito della medesima, e tanto è lungi che la tenessero per colpa o eccesso, che anzi la stimavano una dote e un attributo degno e proprio dell’eroe; ed intendevano di lodar quello a cui l’attribuivano; e l’attribuivano ed esageravano, volendo lodare, eziandio a [p. 418 modifica]chi non l’avesse o non l’avesse in quel tal grado; come fanno i panegiristi circa ogni sorta di virtú. Laddove Virgilio la concepiva, secondo le idee incivilite del suo tempo, come un vizio e un biasimo; e concepiva come virtú e pregio la benignità ed umanità verso i nemici, il che sarebbe stato ridicolo o assurdo ai tempi d’Omero, come lo sarebbe ora presso i