Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2366
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Eneide, VI, 870-1, parlando di Marcello giuniore in persona di Anchise. Riferiscilo a quello che ho detto altrove dell’invidia delle cose umane, attribuita dagli antichi agli Dei, del credere che gli Dei potessero ingelosire e pigliar ombra e timore della nostra potenza ec. Della quale e d’altre simili opinioni tanto assurde, quanto naturali e primitive, non si trovano in Virgilio se non piccoli vestigii, essendo egli troppo dotto e scrivendo in tempo troppo spregiudicato e filosofico e cominciato ad attristare dalla metafisica, che produsse di lí a poco il cristianesimo (29 gennaio, dí di S. Francesco di Sales, 1822).
* Meglio per piú vedilo nella Crusca, stimato idiotismo provenzale. Adflictis melius confidere rebus, dice Virgilio, Eneide, I, 452. Vedi il Forcellini in melior e in confido o fido, e gl’interpreti di Virgilio (29 gennaio 1822).
* Tra me, tra se, fra te ec. dicono gl’italiani (credo anche gli spagnuoli) per quello che i latini mecum, secum ec., cioè dentro di me, nel mio pensiero ec. Vedi la Crusca. Eccovi questa stessa frase in latino e presso scrittore elegantissimo qual è Virgilio, Eneide,