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(2366-2367) | pensieri | 197 |
potessero ingelosire e pigliar ombra e timore della nostra potenza ec. Della quale e d’altre simili opinioni tanto assurde, quanto naturali e primitive, non si trovano in Virgilio se non piccoli vestigii, essendo egli troppo dotto e scrivendo in tempo troppo spregiudicato e filosofico e cominciato ad attristare dalla metafisica, che produsse di lí a poco il cristianesimo (29 gennaio, dí di S. Francesco di Sales, 1822).
* Meglio per piú vedilo nella Crusca, stimato idiotismo provenzale. Adflictis melius confidere rebus, dice Virgilio, Eneide, I, 452. Vedi il Forcellini in melior e in confido o fido, e gl’interpreti di Virgilio (29 gennaio 1822).
* Tra me, tra se, fra te ec. dicono gl’italiani (credo anche gli spagnuoli) per quello che i latini mecum, secum ec., cioè dentro di me, nel mio pensiero ec. Vedi la Crusca. Eccovi questa stessa frase in latino e presso scrittore elegantissimo qual è Virgilio, Eneide, (2367) I, 455, dove inter se io credo certamente che in verità non vaglia altro che questo. Vedi gl’interpreti. Il Forcellini in inter non ha né questo né altro esempio né significato simile. Vedilo in se, me ec. se avesse nulla e cosí l’appendice e il glossario (29 gennaio 1822).
* Alla p. 1132, verso il fine. Cosí di gerere in aliger, armiger, penniger; di ferre in armifer, alifer (Vedi il Forcellini), mellifer, lethifer, umbrifer ec. ec. e di cento altri simili similmente (29 gennaio 1822).
* Alla p. 2267, margine. Nate, patris summi qui tela Typhoea temnis (Virgilio, Eneide, I, 665): oe dissillabo. Vedi gl’interpreti, il Forcellini, la Regia Parnasi (29 gennaio 1822).