Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2363

Pagina 2363

../2362 ../2364 IncludiIntestazione 4 settembre 2015 100% Saggi

2362 2364

[p. 194 modifica] altrimenti t’ammazzo, cioè per se no, o se non che ec. (vedi la Crusca in se non, § 4, dove spiega sin secus, alio quin, e in italiano, altrimenti, benché a questa voce non faccia parola di tal uso) usato, dico, in tal senso, è raro assai ne’ buoni latini e potrebbe credersi sproposito e frase moderna. Eccone esempio dall’Eneide VI, 145 seguenti: Et rite repertum (il ramo d’oro, sacro a Proserpina, come dice verso 138) [p. 195 modifica]Carpe manu. Namque ipse volens facilisque sequetur, Si te fata vocant: aliter non viribus ullis Vincere, nec duro poteris convellere ferro. Vedi il Forcellini, aliter, § ultimo. Dubito però che quei due esempi, specialmente il primo, facciano precisamente al caso (27 gennaio 1822).


*    Alla p. 2340, margine. Vedi pure il Forcellini in fido, fisus, confido, confisus (participii passati non passivi, ma neutri, e non di deponenti, ma di neutri), e Virgilio Eneide, V, verso penultimo (870-1): O nimium coelo et pelago confise sereno, Nudus in ignota, Palinure, iacebis arena (27 gennaio 1822).


*    Quei pochissimi poeti italiani che in questo o nel passato secolo hanno avuto qualche barlume di genio e natura poetica, qualche poco di forza nell’animo