<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2135&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20141127151551</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2135&oldid=-20141127151551
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 2135 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 69modifica] tutte le lingue è possibile. In francese è impossibile, tanto il tradurre in modo che, per esempio, un autore italiano resti italiano in francese, quanto in modo [p. 70modifica]che egli sia tale in francese qual è in italiano. In tedesco è facile il tradurre in modo che l’autore sia greco, latino, italiano, francese in tedesco, ma non in modo ch’egli sia tale in tedesco qual è nella sua lingua. Egli non può esser mai tale nella lingua della traduzione, s’egli resta greco, francese ec. Ed allora la traduzione, per esatta che sia, non è traduzione, perché l’autore non è quello, cioè non pare, per esempio, ai tedeschi quale né piú né meno parve ai greci o pare ai francesi e non produce di gran lunga nei lettori tedeschi quel medesimo effetto che produce l’originale nei lettori francesi ec.
Questa è la facoltà appunto della lingua italiana e lo sarebbe stata della greca. Per questo io preferisco l’italiana a tutte