Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2010
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credo effettivamente che il vero, benché disusato, participio (o supino) di fluere fosse flutus, onde flutare, che si trova infatti in Lucrezio, detto piú modernamente fluitare. Onde si può confermare la lezione lucreziana che alcuni volgono in dubbio e cangiano in fluctat e fluctuat. Vedi poi un altro esempio di flutare o flutari nel Forcellini, voc. fluta, che non sembra essere altro che un participio femminile sostantivato come il greco ἁρπυῖα da ἅρπω inusitato. Forse anche fluctuare si disse originariamente fluctare e non fu che un continuativo di fluere da un altro suo participio fluctus, giacché fluctus us, non credo essere altro che un verbale di fluere, come nutus us di nuere, jussus us di jubere ec., i quali nel nominativo singolare non hanno altra forma che quella del participio in us de’ verbi da cui derivano. Ovvero fluctare verrà da fluctum supino ec. Anticamente si disse fluctus i, come jussus i ec. In verità fluctuare viene da fluctus us, come effettuare da effectus us, e non è continuativo. Vedi p. 2019.
Funditare dinota parimente l’antico