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6 pensieri (2008-2009-2010)

licissimi per la infinita capacità, potenza e adattabilità di quella lingua,  (2009) unite alla bellezza ec., che la fanno egualmente propria e bastante e all’immaginazione e alla ragione di tutti i tempi. Cosí sarebbe accaduto se l’armi greche avessero prevaluto in Europa alle latine. Ed infatti la lingua tedesca, che è similissima alla greca, ec. - Vedi appresso un mio pensiero su questo particolare (28 ottobre 1821).


*    Alla p. 1167. fine. Fluitare denota un participio fluitus di fluere (del qual verbo lo riconoscono derivato, chiamandolo suo frequentativo) in luogo di fluxus, da cui si sarebbe fatto fluxare. Fluxus è infatti un participio irregolare. Regolare par che sarebbe flutus, come da induere indutus, e dall’inusitato nuere l’inusitato nutus o il supino nutum, da cui abbiamo e di cui fa fede il continuativo nutare, e il verbale nutus sostantivo (come jussus us, effectus us, sumptus us, ductus us ec. ec., nisus us, visus us, ec., risus [us] ec., situs us, positus us, ec., sortitus us ec., victus us ec. ec.). e cosí adnutare da adnuere, abnutare da abnuere ec. Ed io  (2010) credo effettivamente che il vero, benché disusato, participio (o supino) di fluere fosse flutus, onde flutare, che si trova infatti in Lucrezio, detto piú modernamente fluitare. Onde si può confermare la lezione lucreziana che alcuni volgono in dubbio e cangiano in fluctat e fluctuat. Vedi poi un altro esempio di flutare o flutari nel Forcellini, voc. fluta, che non sembra essere altro che un participio femminile sostantivato come il greco ἁρπυῖα da ἅρπω inusitato. Forse anche fluctuare si disse originariamente fluctare e non fu che un continuativo di fluere da un altro suo participio fluctus, giacché fluctus us, non credo essere altro che un verbale di fluere, come nutus us di nuere, jussus us di jubere ec., i quali nel nominativo singolare non hanno altra forma che quella del participio in us de’ verbi da cui derivano. Ovvero fluctare verrà