Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1391

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[p. 132 modifica] e delle poche regole a cui gli antichissimi lo potevano assoggettare, sí dell’astrazione, sottigliezza, immaterialità, difficoltà insomma dell’idea che esprime e che nessuno degli antichissimi parlatori poté concepir chiaramente. Simili osservazioni si ponno fare intorno ad altri verbi che sogliono essere anomali nelle lingue, quantunque diversissime, ed è notabile che questi sono ordinariamente i piú usuali e necessari al discorso, come avere, potere ec. Ed appunto perciò sono anomali, perché non sono cosí necessari, se non perché esprimono idee universali, e le idee non sono universali se non perché sono elementari ed astratte; ora, le idee elementari ed astratte sono naturalmente le piú difficili, anzi le ultime a raggiungersi e a concepirsi chiaramente e quindi ad essere formalmente e regolarmente espresse (26 luglio 1821). Puoi vedere p. 1205.


*    Ho detto in un pensiero a parte come l’incredulità spesso derivi da piccolezza di spirito. Aggiungo ora com’ella viene assai spesso da ostinazione, non solo di volontà, ma anche di spirito, il che è segno della sua piccolezza, la quale influisce poi anche sulla volontà [p. 133 modifica]e sulle determinazioni. È assai comune il vedere