Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1367

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[p. 116 modifica] fosse ciò, basterebbe a porre nel trecento il secol d’oro della lingua. Qual poeta, anzi quale scrittore, [p. 117 modifica]scrittore, anzi quale ingegno maggiore di Omero ebbe mai, non dirò la Grecia, ancorché sí feconda per sí gran tempo, ma il mondo? E tuttavia nessuno può riporre la perfetta formazione e il secol d’oro della lingua greca nel tempo e neppur nella lingua d’Omero (vedi, se vuoi, la lettera al Monti sulla Grecità del Frullone, in fine; Proposta ec., vol. II, parte 1, appendice). Quantunque la lingua greca sia molto piú formata in Omero, che non è l’italiana, massime in Dante; perché Dante fu quasi il primo scrittore italiano, Omero non fu né il primo scrittore, né il primo poeta greco. E la lingua greca architettata, siccome lingua veramente antica, sopra un piano assai piú naturale ec. del nostro, era capace di arrivare alla perfezione sua propria in molto meno tempo dell’italiana, ch’é pur lingua moderna e spetta, necessariamente, al genere moderno (22 luglio 1821). Vedi p. 1384, fine.


*   Quanti diversi gusti e giudizi negli stessi uomini circa la stessa bellezza delle donne! Lasciando da parte la passione di qualsivoglia sorta, fra gli uomini piú indifferenti, questi dirà: La tale è bellissima, quegli: È bella, quest’altro: