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muni, cioè attici: parte l’uno, parte l’altro. Come però Simonide scrivea per mercede in lode di questo o di quello (vedi il Fabricio), è naturale che in tali casi seguisse i dialetti di chi pagava. Quindi i suoi epigrammi, fatti pure per mercede o per casi particolari e luoghi ec., erano forse e si trovano in dorico, e cosí altri frammenti. Vedi p. 3997 (18 decembre 1823).


*    Alla p. 3969. La nostra diminuzione in olo olare ec., uolo ec. e la latina in olus ec (filiolus, vinolentus, vinolentia ec. ec. per filiulus, vinulentus ec.: vedi la p. 3955) sono la stessa che quella in ulus ulare ec. Solito scambio dell’u ed o (come volgus-vulgus ec.) di cui ho detto in mille luoghi (18 decembre 1823).


*    Lusito da ludo-lusum (19 decembre 1823).


*    Alla p. 3901. Contrazioni, voglio dire, da lapidillus e simili. Vetulus potrebb’essere per veterulus, (quanto a questa voce puoi vedere la p. 3990, ec.). Puellus (agellus ec.) fors’é contrazione di puerulus, che pur si trova, fatto dal genitivo come gli altri nomi o voci che vengono da’ nomi della seconda. Nigellus potrebb’essere per nigerulus da nigeri genitivo non da niger. Tenellus (misellus ec.) per tenerulus da teneri genitivo, non da tener ec. ec. Vedi le p. 3963, 3968, 3971, 3987 (19 decembre 1823). Vedi p. 3994.


*    Diminutivi positivati. Mulet da mulus. Nel femminino mule (19 decembre 1823).


*    Participii passati in senso neutro o attivo. Avvertito per avvisato, accorto, avvertente da avvertire in senso di por mente. Cosí advertido in ispagnuolo, dove credo che advertir abbia pure questo senso come tra noi. Cosí è infatti: advertid que ec. D. Quijote. Credo ancora che avvertito nel detto senso sia preso dallo