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368 | pensieri | (3996-3997) |
* Diminutivi positivati. Chardon da carduus o da cardus. Noi cardo. Cardone nella Crusca è dell’Alamanni, forse suo francesismo al suo solito, ovvero è un accrescitivo indicante la salvaticità della pianta, positivato ec., come altri molti. Ma in francese al contrario è diminutivo. Vedi lo spagnuolo. È da (3997) notare in proposito de’ diminutivi positivati, che anche il contrario de’ diminutivi, cioè gli accrescitivi, si positivano sovente nell’uso latino, italiano, spagnuolo, francese, greco ec. Cosí anche i dispregiativi e altri tali generi e modificazioni di nomi, verbi ec., peggiorativi ec. ec. (22 decembre 1823).
* Al detto altrove intorno all’uso dell’avverbio spagnuolo luego aggiungi un esempio d’Ippocrate nel principio del libello de flatibus. Αὐτίκα γὰρ λιμὸς νοῦσος ἐοτίν verbigrazia1 la fame si è un’infermità. Scioccamente la versione emendata dal Mercuriale: Quare statim ubi fames molestat, morbus fit. E piú scioccamente quanto quel quare non può ragionevolmente aver relazione a niuna delle cose precedenti (22 decembre 1823).
* Diminutivi greci positivati. Χρυσίον, ἀργύριον, che alle volte hanno un senso piú circoscritto e particolare ec. che i positivi, alle volte lo stesso. Vedi Scapula (22 dicembre 1823).
* Alla p. 3992, margine. Questo medesimo vale per gli altri poeti di quelli o de’ piú antichi o piú moderni tempi, i piú de’ quali scrivevano o sempre o spessissimo per mercede e commissione. Non si può dunque troppo ragionevolmente argomentare dello stato della lingua e letteratura greca di que’ tempi in or-
- ↑ In simil senso di verbigrazia ec., o analogo a questo, mi par che si usi eziandio lo spagnuolo luego.