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(2928-2929) | pensieri | 83 |
spiriti vitali sono manco mobili ed agitati e svegli nell’inverno che nella state.
Queste considerazioni vanno applicate al carattere delle nazioni che vivono in diversi climi, di quelle che sogliono passare la piú parte dell’anno al coperto e nell’uso della vita domestica e casalinga a causa del rigore del clima, e viceversa ec. Veggasi la p. 3347-9 e 3296, margine. ec. (9 luglio 1823).
* A proposito del verbo vexare che io dico esser continuativo di vehere1 e fatto da un antico participio vexus in vece di vectus, del che vedi la p. 2020, è da notare che sí altrove sí particolarmente ne’ participii in us non è raro nella lingua latina lo scambio delle lettere s e t. Eccovi da intendo, intensus e intentus, onde intentare, come da vectus vectare; da ango, anxus ed anctus. Vedi Forcellini ango, in fine. Vedi p. 3488; e cosí tensus e tentus da tendo e dagli altri suoi composti, del che ho detto altrove in proposito d’intentare. Vedi p. 3815. Dico lo scambio, giacchè, secondo (2929) me, questi tali participii, come tensus e tentus, non sono che un solo pronunziato in due diversi modi per proprietà della lingua materiale. Onde vexus, cioè vecsus, è lo stesso identicamente che vectus, e vecsare o vexare, per rispetto all’origine, lo stesso che vectare. Ma vexus si perdette, restando vectus, e forse fu piú antico di questo, come vexare sembra esser piú antico di vectare. Del resto da veho is exi è cosí ragionevole che venga vexus, come da necto is exi, nexus, onde nexare, compagno di vexare, e da pecto is exi, pexus (e notisi ch’egli ha eziandio pectitus) e da plecto is exi, plexus, onde amplexare ec. flecto is exi, flexus (vedi p. 2814-15, margine) ec. E quanto ai verbi che hanno o ebbero de’ participii cosí in sus come in tus, vedi per un
- ↑ Lo comprova anche il significato rispettivo, sí per l’affinità, sí per la continuità ec. Similmente da cello muovere, senso analogo a quel di veho, si fa procello, onde procella, che è quasi vexo, e percello; ec. ec. ec.