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(3347-3348-3349) pensieri 333

tifichi il corpo e leghi l’animo: che il caldo addormenti e ammollisca e illanguidisca e intorpidisca il corpo, eccitando e svegliando e sciogliendo l’animo. L’attività del corpo è propria de’ settentrionali, de’ meridionali quella dell’animo. Ma il corpo non opera se non mosso dall’animo. Quindi è che i settentrionali, sebbene senza controversia sia lor propria l’attività e laboriosità, pur sono veramente i piú quieti popoli della terra; e i meridionali i piú inquieti, benché sia lor propria l’infingardaggine. I settentrionali hanno bisogno di grandissimo impulso a muoversi, a sollevarsi, a cercar novità: ma  (3348) mossi che sieno, non sono facili a racquietare. Vedesi nelle loro storie, nelle quali, massime nelle moderne, e massime in quelle della Germania, pochissime rivoluzioni si troveranno (specialmente a paragone di quelle de’ meridionali), ma queste lunghissime, come quella di religione mossa da Lutero, e convertita ben tosto in rivoluzione politica. Sopportano facilmente la tirannia, finch’ella non gli spinge à bout, come gli svizzeri. Ubbidiscono volentieri, e comandati travagliano (anche eccessivamente) piú volentieri che se operassero spontaneamente. Vedesi nella loro milizia. I meridionali sono facili e pronti e frequenti a muoversi, rivoltosi, poco tolleranti della tirannide, poco amici dell’ubbidire, ma facilissimi ancora a racquietare, facilissimi a ritornare in riposo; mobili, volubili, instabili, vaghi di novità politiche, incapaci di mantenerle; vaghi di libertà, incapaci di conservarla; al contrario de’ settentrionali che di rado la cercano, poco se ne curano; cercata o comunque acquistata, lunghissimamente la conservano. Infatti essi, e in particolare i tedeschi o teutoni, sono i soli in Europa che serbino qualche vestigio di libertà, qualche immagine  (3349) delle antiche repubbliche; i soli appo cui le repubbliche si veggano per esperienza poter durare anche a’ tempi moderni. Verbigrazia gli svizzeri, le città libere di