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(3295-3296-3297) pensieri 301

men disposti e meno soliti di sacrificarsi per chi o per che che sia, di compatire efficacemente o inefficacemente, di beneficare, di adoperarsi per altrui: il che si vede effettivamente essere, e non può negarsi (altrettanto dicasi dei deboli e dei forti, degl’infelici abitualmente e degli abitualmente fortunati, e simili; tutte qualità  (3296) alle quali corrisponde e dalle quali nasce in questi maggiore, in quelli minore vitalità ed abito di maggiore o minore attività e vita).1

Se non che potrà farsi un’eccezione in favor delle donne quanto alla compassione, massime inefficace. Perocché a questa, come s’é detto ne’ luoghi citati qui dietro (p. 3294), si richiede o giova, non solo la maggior vita, e quindi la maggior quantità e forza dell’amor proprio, ma eziandio la maggiore raffinatezza e delicatezza d’esso amor proprio e dell’animo: nelle quali proprietà le donne sono forse, o certo son riputate essere, superiori generalmente, e in parità di circostanze, agli uomini. E cosí pure discorrasi de’ moderni rispetto agli antichi. In tutto ciò che nella compassione o nella beneficenza richiede piuttosto delicatezza o piú delicatezza, finezza, e quasi abilità ed artifizio d’amor proprio, che vivacità, energia, forza e copia del medesimo, e che abbondanza ed intensità di vita; in tutto ciò, dico, e in quello che ad esso appartiene, le donne, i moderni e quelli che nelle predette qualità di delicatezza sono loro analoghi,  (3297)


    ste e non vive ec., debbano aver meno amor proprio, e piú egoismo; e cosí è infatti: e che tra loro la specie men viva, come il polipo, la lumaca ec., dev’esser la piú egoista; e che scendendo ai vegetabili e quindi per tutta la catena delle creature, si può dir che piú scema la vita piú cresca l’egoismo, onde l’essere il piú inorganizzato sia in certo modo il piú egoista degli esseri ec.

  1. Anche i climi, anche le stagioni, come influiscono sul piú e sul meno della vita o vitalità, attività interna o esterna ec. debbono anche influire sul piú e meno dell’amor proprio, e quindi anche dell’egoismo, e quindi anche della disposizione naturale alla misericordia, alla benevolenza ec. Veggansi le pagg. 2752-5, 2926, fine-28.