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300 pensieri (3294-3295)

 (3294) abbonda l’amor proprio, e dov’egli ha maggior forza, quivi piú frequenti e maggiori siano i sacrifizi di se stesso, la compassione, l’abito, l’inclinazione, e gli atti di beneficenza (Vedi a questo proposito le pagine 3107-9, 3117-19, 3153-4, 3167-9). Ond’é che tutto questo debba trovarsi, e si trovi infatti, maggiore e piú frequente ne’ giovani, negli antichi, negli uomini sensibili e d’animo vivo, e finalmente negli uomini, i quali hanno, generalmente parlando, maggior quantità e forza d’amor proprio e minore d’egoismo; di quello che ne’ maturi e ne’ vecchi, ne’ moderni (eccetto quanto alla compassione, come ho detto ne’ luoghi qui sopra citati; perché gli antichi non si sacrificavano che principalmente per la patria), ne’ torpidi e insensibili e duri e d’animo tardo e morto, e per fine nelle donne; i quali in genere hanno maggior quantità e forza d’egoismo, e minore d’amor proprio.

Restringendo il discorso conchiudo in primo luogo, tanto esser lungi che l’egoismo sia in proporzion diretta dell’amor proprio, ch’egli  (3295) n’é anzi in proporzione inversa; egli è segno ed effetto o della scarsezza e languidezza primitiva, o dello scemamento e affievolimento dell’amor proprio; egli abbonda maggiormente ed è maggiore ne’ secoli, ne’ popoli, nel sesso, negl’individui e nelle età di questi, in che la vita è minore, e quindi l’amor proprio piú scarso, piú debole e freddo.

Conchiudo in secondo luogo che i vecchi e maturi, i moderni, gl’insensibili, le donne hanno maggiore egoismo e minore e men vivo amor proprio che i fanciulli e i giovani, gli antichi, i sensibili, gli uomini (perocché quelli hanno men vita o vitalità, e l’egoismo è qualità o passione morta, ossia men vitale che si possa).1 E che per questa cagione sono naturalmente e

  1. Da queste teorie séguita che le bestie, avendo meno vita dell’uomo, perocché hanno meno spirito e piú del materiale, e di ciò ch’esi-