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Gerusalemme avvilita. | LAMENTAZIONI, 1. | I peccati del popolo. |
30 L’anno ventesimoterzo di Nebucadnesar, Nebuzaradan, capitano delle guardie, menò in cattività settecenquarantacinque anime di Giudei. Tutte le anime furono quattromila seicento.
31 Or l’anno trentasettesimo della cattività di Gioiachin, re di Giuda, nel venticinquesimo giorno del duodecimo mese, Evilmerodac, re di Babilonia, nell’istesso anno ch’egli cominciò a regnare, facendo la rassegna della sua casa, vi mise Gio-32 E parlò benignamente con lui, e innalzò il suo seggio sopra il seggio degli altri re ch’erano con lui in Babilonia.
33 E gli mutò i suoi vestimenti di prigione, ed egli mangiò del continuo in presenza del re, tutto il tempo della vita sua.
34 E del continuo gli era dato, giorno per giorno, il suo piatto, da parte del re di Babilonia, tutto il tempo della vita sua, infino al giorno della sua morte.
IL LIBRO DELLE
LAMENTAZIONI DI GEREMIA.
Gerusalemme avvilita; peccati e sofferenze del popolo.
2 Ella piange continuamente di notte, e le sue lagrime son sopra le sue guance; ella non ha alcuno, fra tutti i suoi amanti, che la consoli; tutti i suoi intimi amici si son portati dislealmente inverso lei, le son divenuti nemici.
3 La nazione di Giuda è andata fuori del suo paese4, per l’afflizione, e per la gravezza della servitù; ella dimora fra le genti, non trova riposo; tutti i suoi persecutori l’hanno sorpresa nelle distrette.
4 Le strade di Sion fanno cordoglio; perciocchè non viene più alcuno alle feste solenni; tutte le sue porte son deserte, i suoi sacerdoti sospirano, le sue vergini sono addolorate, ed essa è in amaritudine.
5 I suoi nemici sono stati posti in capo, i suoi avversari son prosperati; perciocchè il Signore l’ha afflitta, per la moltitudine de’ suoi misfatti5; i suoi piccoli fanciulli son iti in cattività davanti al nemico.
6 E tutta la gloria della figliuola di Sion è uscita fuor di lei; i suoi principi sono stati come cervi, che non trovan pastura; e son camminati tutti spossati davanti al persecutore.
7 Gerusalemme, a’ dì della sua afflizione, e de’ suoi esilii, si è ricordata di tutte le sue care cose ch’erano state ab antico; allora che il suo popolo cadeva per la mano del nemico, senza che alcuno la8 Gerusalemme ha commesso peccato, e però è stata in ischerno; tutti quelli che l’onoravano l’hanno avuta a vile; perciocchè hanno vedute le sue vergogne; anch’essa ne ha sospirato, e si è rivolta indietro.
9 La sua lordura è stata ne’ suoi lembi; non si è ricordata del suo fine6; è maravigliosamente scaduta; non ha alcuno che la consoli; Signore, riguarda alla mia afflizione; perciocchè il nemico si è innalzato.
10 Il nemico ha stesa la mano sopra tutte le care cose di essa; perciocchè ella ha vedute entrar le genti nel suo santuario, delle quali tu avevi comandato: Non entrino nella tua raunanza7.
11 Tutto il popolo di essa geme, cercando del pane8; hanno date le lor cose più preziose per del cibo, da ristorarsi l’anima; Signore, vedi, e riguarda; perciocchè io sono avvilita.
12 O viandanti tutti, questo non vi tocca egli punto? Riguardate, e vedete, se vi è doglia pari alla mia doglia, ch’è stata fatta a me9, che il Signore ha afflitta nel giorno dell’ardor della sua ira.
13 Egli ha da alto mandato un fuoco nelle mie ossa, il quale si è appreso in esse; egli ha tesa una rete a’ miei piedi, egli mi ha fatta cadere a rovescio; egli mi ha renduta desolata e dolorosa tuttodì.
14 Il giogo de’ miei misfatti10 è stato aggravato dalla sua mano; quelli sono stati attorti, e mi sono stati posti in sul collo; egli ha fatta traboccar la mia forza;- ↑ 2 Re 25. 27, ecc.
- ↑ Is. 47. 7, ecc.
- ↑ Esd. 4. 20.
- ↑ Ger. 52. 27.
- ↑ Dan. 9. 7.
- ↑ Deut. 32. 29.
- ↑ Deut. 23. 3.
- ↑ Ger. 52. 6.
- ↑ Dan. 9. 12.
- ↑ Deut. 28. 47, 48.
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