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guadio — guado. | 229 |
rad. ger. wad, camminare, specialmente per acqua, e l. vadâre da vâdere sono originariamente affini.
Guadio (antiq.), pegno, ostaggio. Riposa su tema ger. wadio, che in quel campo produsse got. vadi, genit. vadiis, aat. wetti, ags. wedd, arnd. ved, tm. Wette, scommessa, vb. wetten, scommettere; e in quello romanzo diè mlt. wadium, pegno, scommessa, prov. afr. fr. gage, come si è già visto sotto Gaggio, che è una forma sorella di Guadio. Sull’origine di ger. wadio e sue parentele nel campo indeu., v. Gaggio e Ingatiare.
Guado1, luogo del fiume dove si può passar senza nave (Dante, Villani). Secondo il Diez e il Mackel a fondamento di questa voce e derivati starebbe il l. vadum, d’ug. sig.; e ciò sarebbe provato da parecchie forme sp. port. e in parte anche it. comincianti per v, e dal fr. gues, che, secondo Foerster risalirebbe ad un * vadus-oris. Il Kluge all’incontro ammette che it. guado, prov. guà, e fr. gué riposino immediatamente su anrd. vadh, passaggio, ol. wadde, a cui rispondono aat. wat, passaggio, bt. wad, luogo nell’acqua, ags. väd, acqua che può passarsi; tem. ger. vada. Ma questa seconda ipotesi non ispiegherebbe poi le altre forme romanze, quali it. vado, sard. vadu, port. vao. Per ciò sembra più giusto l’ammettere che su questa parola neol. abbiamo influito tanto il l. quanto il ger., come è succeduto altre volte, e che l’influsso del ger. siasi verificato specialmente nella pronuncia. Del resto aat. wat, anrd. vadh e l. vâdum, come vedemmo anche sotto guadare, hanno la stessa rad. idg. V. Guadare, Guazzare e Guazzo. Deriv.: guadoso.
Guado2, erba con cui si tingono i panni in azzurro (Fav. d’Esopo, Segneri). Col fr. guède [afr. guaide, gaide waide] dial. vouede, procede, come videro già il Grimm e il Graff, da ger. waida che in quel campo si svolse in got. * waida, aat. mat. weit, tm. Waid d’ug. sig.; ags. vâd, a. ing. wâd, wôd, ing. woud, sv. vejde, dan. vaid; ol. weed