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208 gramaglia — gramo.


per hrëpfan, e questo a sua volta da aat. greifan; al contrario il Kluge ed altri mettono quest’ultimo vb. come indipendente da tutti i precedenti. Deriv.: graffiare (stropicciare con cosa uncinata), graffia-mento-to-tore-tura; graffietto, aggraffare. V. anche Raffio e deriv.

Gramaglia, vestito di lutto (Casa, Soderini † 1596; Mellini). Secondo alcuni sarebbe derivato dallo sp. gramalla, specie di toga. Ma poichè il Vocabolario dell’Accademia Sp. stampato nel 1734 non dice niente affatto che quella sia veste da lutto, a me parebbe che potesse anche essere un astratto formatosi in Italia dall’agg. gramo, di guisa che venisse e significare “tristezza, mestizia”, e poi per transizione naturale “vestito da lutto”. Si può inoltre osservare che gramaglia appare in Italia già nella 1ª metà del sec. 16º, quando lo sp. non aveva ancora esercitato alcuna influenza sull’it.

Gramo, mesto malinconico, tapino (Dante, Sacchetti). Col prov. gram, afr. gram, graim d’ug. sig., procedette dall’aat. gram, adirato, mat. tm. gram d’ug. sig.; ags. gram, grom, ing. ol. gram, anrd. gramr. Nel ger. appartengono qui anche anrd. grami, amareggiamento, mat. e tm. Gramm, tristezza, poi vb. got. gramjan, aat. gremjan, cremian, gremman, gremmen, kremen, mat. gremen, fare adirare, eccitare, ags. gremjan, gremman, amareggiare, e inoltre aat. gramizzôn e grimizzôn, grimmo e grimm che rivedremo sotto Gricciare, Grinta e Grinza. Secondo il Faulmann a fondamento di tutte queste voci starebbe il vb. aat. grëman, “diventare burbero, imbronciare”, che a sua volta sarebbesi formato dal vb. rîman, toccare, affine a l. crimen, e riposa sull’aat. chrimman, tormentare, da cui si sarebbe poi svolto grimmen con concetto rinforzato, e forma pure rinforzata con g: il quale rinforzo formale col g in t. è assai comune. V. Raffio. Però il trovarsi già il g nel preger. rende inverosimile una protesi nel puro campo ger. Nel campo idg. corrispondono alla rad. ger. [got. * grama da