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grinza — grippo. 221


dall’agg. grimm, vista sotto Grimo; e prova evidente di ciò è il venez. grinta che vale precisamente, come il voc. ger. “collera, corruccio”. La dissimilazione del primo m in n è eufonica. L’evoluzione fonetica da grimmida-tha a grinta è pari a quella per cui da l. amita si passò a mil. anda, fr. tante, e da l. semita a. sp. senda. Del resto grimida scorgesi anche in piem. grimassa, smorfia, fr. grimace, e lom. grima, ruffiano, tiranno; il quale ultimo senso fa pensare al senso di “tirannide” che il Diez assegna a grimmida. È molto verosimile che questa parola, che ha per sua patria l’alta Italia, sia stata d’importazione longobarda1.

Grinza, ruga profonda proveniente da vecchiezza (Pulci, Medici). Questo è un nome che ha la stessa radice del precedente; ma anzichè da una supposta forma grintea, venuta da grinta, che mi pare poco probabile visto che grinta è voce dialettale, mentre grinza è da gran tempo parole schiettamente ital., io inchinerei a trarre grinza da aat. grimmiza, gremmizza, che secondo il Kluge sono forme documentate svoltesi dal vb. aat. grimmissôn, da cui anche afr. grincer.

Grippo, febbre catarrale epidemica, con dolore di capo, indolimento di membra e grande lassezza (Guadagnoli). È stato tolto in prestito dal fr. grippe d’ug. sig., nome formatosi dal vb. gripper, afferrare; che a sua volta col m. fr. griper poi grimper (sec. 16.º), si svolse da as. ags. grîpan [got. greipan], mat. gripen, bt. grîpan, afris. sv. grîpa, ing. gripe, ol. grijpen, dan. gribe. Queste nel campo ger. sono del resto forme parallele ad aat. grîfan, grîfen ed alle altre viste sotto Griffa, ed hanno corrispondenti nel campo sl. lit. griepti, abbrancare, graibyti, afferrare, graipstyti,



  1. Se è vero ciò che dice lo Schade p. 352, cioè che l’aat. grint, crint, scabbia, crosta mat. grind, [tm. Grint], significò anche “capo”, mi pare possibile un’orig. anche di là.