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336 | annotazioni. |
Pag. 170, lin. 33. — chi le serve. Così corresse il Volpi; le Aldine e le altre antiche hanno chi li serve o chi gli serve.
Pag. 171, lin. 27. — nè fa. Così tutte le edizioni; tuttavia forse meglio si leggerebbe nè far.
Pag. 172, lin. 17. — Pigmalione, secondo la favola, s’innamorò di una statua d’avorio da lui formata. Gaetano Volpi.
Pag. 174, lin. 3. — ritrovandovisi. Le Aldine degli anni 1538, 1541 e 1547, trovandovisi.
Pag. 176, lin. 37. — impudenza. Male le Aldine del 1538, 1541 e 1547, imprudenza.
Pag. 177, lin. 8. — tendano. Così corresse il Volpi; le edizioni anteriori tendono.
Pag. 186, lin. 19. — con questa secretezza. Così le Aldine del 1528, 1533, 1538, 1545, l’edizione dei fratelli Volpi, e le posteriori; le Aldine del 1541 e del 1547, seguite dal Dolce e da altri antichi, hanno con questa sceleratezza, che forse è la vera lezione.
Pag. 188, lin. 38. — Novelletta nota, di una moglie, che collata in un pozzo dal marito che voleva indurla a cessare dal ripetere la parola forbeci, pur persisteva, ancorché il marito la lasciasse attuffare a mano a mano, e già essa fosse nell’acqua fino alla gola; quando poi l’acqua le soverchiò la bocca, e più non potè parlare, elevato il braccio, pur contrafaceva colle dita il taglio delle forbeci. 11 marito non potè tenersi dal ridere in vedere tanta ostinazione, e ritrasse la donna dal pozzo.
Pag. 190, lin. 38. — Novella a lungo e leggiadramente narrata dall’Ariosto nell’Orlando Furioso, Canto XXXVII, stanza 44 e seguenti.
Pag. 193, lin. 37. — ed al marito. Le Aldine degli anni 1528 e 1543 omettono la voce ed.
Pag. 196, lin. 11. — Tarpea, che tradì la ròcca ai Sabini, i quali appena entrati l’ammazzarono. Vedi Livio, lib. 1, cap. XI.
Pag. 198, lin. 33. — E, per uscir d’Italia. Così corresse il Dolce; le edizioni anteriori hanno et che per uscir d’Italia.
Pag. 202, lin. 11. — si trovan donne. Nelle Aldine degli anni 1538, 1541 e 1547 manca la voce donne.
Pag. 208, lin. 18. — Se l’opera del Cortegiano dovea correggersi e spurgarsi da tutto ciò che in qualche maniera potesse guastare i buoni costumi, ragion voleva che in questo luogo principalmente fosse corretta e spurgala. Con ciò sia che alcune altre novelle, motti e facezie, che in essa qua e là s’incontrano, per lo più hanno sembianza di scherzi e di piacevolezze; ma qui parlandosi con serietà