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418 nota


67, 6:

li antiqui ABC (c f)          gli antiqui C (a b d e g h i l m)

L’art. masch. plur. innanzi a vocale nella prima ediz. era generalmente li, che non di rado passa in B: l’incudi AB I 17, 4, de li infedeli 9, 3, da li esperii 7, 3 ecc.; tuttavia qui giá s’osserva un intento correttorio: li antiqui A gli antiqui B I 1, 1, de li avi A degli avi B 4, 4. La correzione è decisamente adottata in C (certo per merito delle Prose, c. 48 a): gl’incudi I 17, 4, degli infideli 9, 3, dagli esperii 7, 3 ecc. Non v’ha dubbio sulla scelta.


V 24, 4:

giova ABC (c f)          giuova C (a b d e g h i l m).

L’Ariosto ama le rime perfette. S’osservi, per citar solo un paio d’ess.:

voce ABC: veloce ABC: nuoce AB: noce C XXVI 131

boia ABC: muoia AB: moia C XVIII 92.

Nel nostro passo le rime sono:

prova: giova: ritrova A
pruova: giova: ritruova B.

Tornano in C cosí pruova come ritruova; onde il ritocco giuova, per compiutezza di suoni, se anche da questi dittongamenti, giá piú volte corretti in B, da ultimo poi il Poeta si sia definitivamente allontanato (per es. giuogo AB giogo C XLI 55, 4, XLII 64, 8).

46, 4:

veron ABC (e f g h m)          verron C (a b c d i l).

Troviamo in AB di norma veron, ma giá in B appare la nuova forma, che è poi costante nell’ultima ediz. (cfr. veroni A verroni B XL 40, 7). In C corregge sempre:

veron(e) AB verron(e) C IV 58, 4, V 9, 3, 25, 3, 26, 5 ecc.


48, 3:

commun ABC (a b d i l)          comun C (c e f g h m).

L’uso costante dell’Ariosto è commun(e) ABC IV 62, 7, XIII 79, 2,