Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. I, 1928 – BEIC 1737380.djvu/83


quarto 77


60
     Il re, dolente per Ginevra bella
(che cosí nominata è la sua figlia),
ha publicato per cittá e castella,
che s’alcun la diffesa di lei piglia,
e che l’estingua la calunnia fella
(pur che sia nato di nobil famiglia),
l’avrá per moglie, et uno stato, quale
fia convenevol dote a donna tale.

61
     Ma se fra un mese alcun per lei non viene,
o venendo non vince, sará uccisa.
Simile impresa meglio ti conviene,
ch’andar pei boschi errando a questa guisa:
oltre ch’onor e fama te n’aviene
ch’in eterno da te non fia divisa,
guadagni il fior di quante belle donne
da l’Indo sono all’Atlantee colonne;

62
     e una ricchezza appresso, et uno stato
che sempre far ti può viver contento;
e la grazia del re, se suscitato
per te gli fia il suo onor, che è quasi spento.
Poi per cavalleria tu se’ ubligato
a vendicar di tanto tradimento
costei, che per commune opinïone,
di vera pudicizia è un paragone. —

63
     Pensò Rinaldo alquanto, e poi rispose:
— Una donzella dunque de’ morire
perché lasciò sfogar ne l’amorose
sue braccia al suo amator tanto desire?
Sia maladetto chi tal legge pose,
e maladetto chi la può patire!
Debitamente muore una crudele,
non chi dá vita al suo amator fedele.