Omaggio del Capitolo e del Seminario di Acqui a Giuseppe Marello/Serto poetico/Ode 1
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ODE
Immersa in muto duolo
3Matrona eccelsa ed inclita
China la testa al suolo,
Ravvolta in veste lugubre,
6Che mi stringeva il cuor.
Era mia madre tenera
Côlta da gran sventura
9Piangea solinga e vedova
Sua sorte, ahi! troppo dura,
Offrendo voti e lagrime
12Chiedeva a Dio mercé.
Vivea là presso il Tanaro
Un Unto del Signore,
15Alma cortese e candida,
Posato e nobil cuore:
Disprezzator magnanimo
18D’ogni mortal baglior.
Era uno stuol di poveri
A lui gregge diletto,
21Per cui nutriva fervido
Amor nel santo petto,
Come Gesú alla tenera
24E sprovveduta età.
Scorgea nel trivio lurido
Un muover d’orfanelli,
27Che, a se lasciati, ahi! miseri,
Quai deboli arboscelli
Ad ogni soffio piegansi
30Sul tenerello stel.
Ei li raccoglie, e amabile
Fin dall’april degl’anni
33Gl’informa a sensi nobili,
Ne mitiga gli affanni,
Che insiem coll’uomo nascono
36E il seguon nell’avel.
E ritemprato l’animo
A scienza ed a virtude,
39Quai fiori nel cui calice
Vitale umor s’inchiude,
Di trapiantarli affrettasi
42Nel mistico giardin.
Addita le acque limpide
Che sgorgan dalla Chiesa,
45E geme e piange e trepida
Se lor purezza é lesa:
Spezza, qual madre ai pargoli
48Diletti, il duro pan.
Ecco il bramato e vigile
Pastore giá agguerrito:
51Questi il divino oracolo
Con amoroso invito
Sciegliea pur dianzi a pascere
54Di Guido il sacro ovil.
Fonte di luce Ei dissipa
Le nubi dell’errore,
57Fonte di vita genera
Ministri del Signore,
Forma, sorgente d’ordine,
60De’ figli un sol drappel.
Ah! venga, venga, affrettisi,
Queti il comun desío:
63Maturi in noi dolcissimi
Frutti d’amor di Dio:
S’abbia coi grati figli
66Viver tranquillo ognor.
Felici noi! di giubilo
Leviam festoso un canto:
69Taccian le note flebili
Tergiam dal ciglio il pianto:
Ci fu largito un Angelo
72A Padre ed a Pastor.
P. C.
