Nuovo vocabolario siciliano-italiano/VO
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Vò. V. ahò.
Voca. s. f. Il vogare, corso, viaggio per mare: voga. || fig. Impeto, ardore: voga. || essiri in voca, esser in uso: esser in voga. || voca voca, comando marinaresco di vogar con forza: voga. || dari la voca: dar l’abbrivo. || dari la voca di fora, fare scostare un navilio dalla costa; e met. fuggire l’occasione di concedere, di dare, di fare: sbucchiare. || livari la voca ad unu, farlo posporre, e parlando di negozianti rimuoverne gli avventori. || pigghiari la voca, cominciare con forza il movimento: prender l’abbrivo.
Vocabbulariista. s. m. e f. Chi compila vocabolari: vocabolarista.
Vocabbulàriu. s. m. Raccolta di vocaboli ordinati colla spiegazione o colla traduzione: vocabolàrio.
Vocabbulazzu. pegg. di vocabbulu: vocabolaccio (Monti, Proposta ecc.).
Vocàbbulu. s. m. Voce con cui si denota qualunque cosa: vocàbolo, vocàbulo.
Vocaforti. s. m. T. mar. Sforzo che si fa per vogare con maggior forza: passavoga (Pitrè).
Vocalanzita, Vocalanzìtula. V. vocanzita.
Vocali. s. f. Lettera formata col mandar fuori un suono solo non articolato: vocale. || Ufficio monastico, quel religioso che si mandava nelle congregazioni ad esporre le bisogne del monastero o provincie: vocale.
Vocali. add. Di voce, si dice di musica che si eseguisca cantando: vocale.
Vocalmenti. avv. Con profferir parole, non mentalmente: vocalmente.
Vocanzita, Vocanzitula. s. f. Giuoco fanciullesco, che si fa con una trave orizzontale, alle due estremità si metton i ragazzi e mentre l’uno sale l’altro scende: biciàncole. L’altalena veramente si fa ciondolando innanzi e indietro (Buscaino). (L’origine, nella radice, pare da vucari).
Vocari. V. vucari.
Vocativu. s. m. T. gram. Quinto caso delle declinazioni: vocativo.
Vocaturi. verb. m. Che voga: vogatore.
Vocavegna. s. m. Propriamente l’andar e venire ripetuto: viavai. || Nel giuoco del filetto (marredda ) è il situare i pezzi in modo che ad ogni mossa si faccia il tre: tria, filandrino.
Vocasìa. V. vocanzita.
Vocazzioni. s. f. Chiamata, movimento interno mediante cui si crede, Dio chiami l’uomo a un dato genere di vita: vocazione.
Vocchiara. V. vozza.
Vòccula. V. vòzzica.
Voculanzicula, Voculazziùnculu. || V. vocanzita.
Vògghia, Voglia. s. f. Il volere, desiderio: voglia. || a la vogghia mia, tua ecc., giusta il mio, il tuo desiderio. || a vogghia, vale non fa caso, lascia correre, V. anco avogghia. || di mala o bona vogghia, a male o buon grado: di mala o buona voglia (Vogghia scrisse Fagioli).
Voi. s. m. T. zool. Toro castrato e domato, animale da giogo e da macello: bue, bove. || Per toro. || – marinu, pesce anfibio: bue marino. || – senza campana, fig. si dice a uomo sfrenato. || Ad uomo grosso o goffo: bufalo. || Prov. lu voi nun parra ca havi la lingua grossa, ma si parrassi gran cosi dirrìa, motto di chi vuol usare reticenza. || hai vistu lu voi? nè biancu nè nivuru, per accennare che non bisogna ridire ciò che si vede o si ode. || un voi quannu si porta a lu maceddu, ognunu curri cu lu so cuteddu: ad albero caduto accetta accetta. || V. in mulu un prov. || lu voi chi nun va all’aratru va a lu maceddu, o a la vucciria, quando uno non è buono a una cosa, si manda alla malora. || a jinchiri a lu voi s’havi la panza, e si di fenu nun poi cerca la pagghia, in ogni modo bisogna dargli mangiare. || voi di vacca jenca, e cavaddu di jimenta vecchia, bue di vacca giovine, cavallo di giumenta vecchia. || cu’ è riccu di voi e jimenti nun havi nenti, è una ricchezza poco soda. || unni havi a chianciri lu voi, chianci l’aratru, non si lamenta chi n’ha donde, e si lamenta chi non patisce. || quannu lu voi ti vivi a la virsura, mancia lu frumentu. ca ’un fa lavura: chi semina coll’acqua, ricoglie col paniere, pare che in quel torno il tempo debba essere asciutto.
Volà. s. m. Guernizione che si pone esteriormente al vestito delle donne, cucita a crespe, a festoni ecc.: balzana (Car. Voc. Met.) (Fr. volant: abito leggiero, o panneggiamento che svolazza).
Vola Vola. s. m. Giuoco per chiappar pegni, che si fa a veglia, facendo ripetere a tutti ciò che il capo giuoco dice, salvo correggerne gli spropositi, se no si paga: agli uccelli.
Volàtili, add. Atto a volare: volàtile.
Volatilizzari. v. a. Ridurre a volatilità: volatilizzare. P. pass. volatilizzatu: volatilizzato (Mort.).
Volentieri. V. vulinteri.
Volontà. s. f. Potenza dell’anima per cui l’uomo vuole: volontà, volontade, volontate. || Voglia: volontà. || Consentimento: volontà. || essiri a la volontà d’unu, esser pronto a ubbidire: esser alla volontà di uno. || a volontà, secondo si vuole: a volontà. || ultima volontà, testamento: ultima volontà. || negari la volontà, non secondare: negar la volontà. || Modo prov. la volontà di Diu, dissi Barretta quannu si vitti la mugghieri morta, si dice ad ippocrita che finga rammaricarsi di cosa che anzi gli dia piacere; o a chi conforta ad uno in mal tempo (Capuana). || a cu’ ha mala volontà nun mancanu occasioni, chi vuol far male, trova il tempo.
Volontariamenti. avv. Di volontà: volontariamente.
Volontàriu. s. m. Chi si inscrive nella milizia come volontario: volontario.
Volontàriu. add. Conforme alla volontà, spontaneo: volontàrio.
Volta. s. f. Coperta di stanze o altri edifici fatta di muro: volta. || Apertura fatta nel corpo di casa, e chiusa a volta, per comunicar da via a via: volta. || – a pavigghiuni: volta a padiglione. || – a vela: volta a vela. || – a crucera: volta a crociera, sulle seste acute, cogli spigoli o costole di rilievo. || – a butti, come se fosse una mezza botte, una botte tagliata in mezzo per lo lungo: volta a botte.
Volu. s. m. Il volare: volo. || Per sim. di gran velocità di checchessia: volo. || a volu, o a lu volu, velocemente: a volo. || In un subito: a volo. || a volu di pirnici, chiamano i zolfatai le gallerie costrutte a scaglione rotto. (Tavella). || di primu volu, posto avv., non appena comincia a volare: di primo volo. Si dice fig. di giovane che comincia ora ad usare in società: di primo volo. || sparari a lu volu, mentre l’uccello vola: tirar a frullo. Vale anco comprender a primo tratto, intender subito: pigliar a frullo. E anche, pigliar uno all’impensata, su due piedi: pigliar a frullo. || di volu, posto avv., subitamente: di volo. || voli, in pl. pieghe rotonde che fa apposta il panno per ornamento: sgonfi, sbuffi. || Prov. a li voli ripintini, li caduti su’ vicini: a voli troppo alti e repentini soglion i precipizi esser vicini.
Volubbili. add. Instabile, incostante: volubile.
Volubbilità. s. f. Disposizione a volgersi, instabilità: volubilità, volubilitade, volubilitate.
Volubbilmenti. avv. Con volubilità: volubilmente.
Volumazzu. pegg. di volumi.
Volumeddu, Volumettu. dim. di volumi: volumetto.
Volumi. s. m. Grandezza di un oggetto rispetto allo spazio che occupa: volume. || Libro o parte di libro distinta: volume.
Voluminuseddu. dim. di voluminusu: voluminosetto.
Voluminusu, Volumusu. add. Che è di gran volume: voluminoso. Sup. voluminusissimu: voluminosissimo.
Voluntà. V. volontà. Voluntà. E così i simili.
Voluta. s. f. T. arch. Ornamento spirale del capitello jonico, e composito: voluta.
Voluttà, Voluttati. s. f. Diletto sensuale, piacere soavissimo: voluttà, voluttade, voluttate.
Voluttuàriu. add. Dedito alla voluttà: voluttuario (Mort.).
Voluttuusamenti. avv. Con voluttà: voluttuosamente.
Voluttuusu. add. Pieno di voluttà, che spira diletto soave: voluttuoso. || Voluttuario. || Che serve solamente al lusso, non necessario: voluttuoso. Sup. voluttuosissimu: voluttuosissimo.
Vòlvulu. s. m. Attorcigliamento degl’intestini.
Vomitamentu. s. m. Il vomitare: vomitamento.
Vomitari. v. a. Mandar fuori per bocca il cibo o gli umori dello stomaco: vomitare. || – bestemmi, dirle: vomitar bestemmie. || fari vomitari, fare schifo: far vomitare. || – li vuredda: recere l’anima. P. pass. vomitatu: vomitato.
Vomitivu, Vomitòriu. add. Che ha virtù di far vomitare: vomitivo, vomitòrio. || sost. Medicamento a ciò: vomitatorio. || Per ischerzo, cosa nojosa, insulsa, uggiosa.
Vòmitu. s. m. Il vomitare, e la materia vomitata: vòmito. || corpu di vomitu, violenta e repentina vomizione. || turnari a lu vomitu, fig. tornare allo errore. || fari veniri lu vomitu, V. vomitari.
Vomizzioni. s. f. Vomito: vomizione (Mort.).
Vòmmara. s. f. Punta di ferro tagliente incastrata nell’aratro, con cui si taglia la terra: vòmere, vòmero.
Vòmmica. s. f. Ascesso, postema suppurata dal polmone: vòmica.
Vòmmicu. V. vòmitu (A. V. ital. vòmico).
Vòngula. s. f. Tumore che viene alla gola per infiammazione delle glandule: gonga, gòngola
Vonta. Idiotismo per vota.
Vopa. s. f. T. zool. Piccol pesce di spiaggia, e specialmente nelle faci di fiumi; ha il capo piccolo e gli occhi grandi; coperto di scaglie color cangiante olivastro, e il ventre argentino; la carne non è squisita: boga. Sparus boops L. || vopi marini, in gergo è modo di negare. || Prov. quannu nun trovi pisci pigghi vopi, quando non puoi far come vuoi, fa come puoi.
Voraci. add. Che divora: vorace. Sup. voracissimu: voracissimo.
Voracità. s. f. Ingordigia, qualità di chi è vorace: voracità.
Voràggini. s. f. Luogo profondo che ingoia quanto vi si getta: voràgine, voràggine. || Abisso: voragine.
Vòrgiri. v. intr. Torcere o piegare verso altro punto: volgere. || Far voltare, indirizzare o condurre ad altra parte: volgere. || vorgi vorgi, volgimento. || fari lu vorgi vorgi, volgere.
Vòria. s. f. Auretta fresca: brezza.
Vòrtici. s. m. Materia fluida che si muove in giro attorno il suo centro: vòrtice || Luogo in cui l’acqua si muove circolarmente e agitata: vortice. || Impetuoso avvolgersi di polvere levata dal vento: vortice.
Voscenza, Voscilienza. Abbreviamento di vostra eccellenza. (In Sp. uccelencia).
Voscu. s. m. Luogo pieno di alberi selvatici: bosco. || fig. Moltitudine scomposta di checchessia: bosco. || omu di voscu, zotico, rustico, villano. || pl. voschi e voschira: boschi, e antic. bòscora. || purtari ligna a lu voscu, modo prov. portar una merce dove ve ne sia in buon dato: portar l’acqua al mare. || Prov. nè voscu senza ligna, nè aria senza sulami, nè jinìa senza corna, fig. vale che non v’è discendenza, la quale non abbia qualche coronato!: non è lin senza resta, nè acqua senza pecca. || unni cc’è voscura cci su’ lupi, simile al precedente.
Vossìa. Abbreviatura di vossignorìa (In Sp. usìa).
Vossignurìa. Forma accorciativa di vostra signorìa o voi signorìa, come pensa Fanf.: vossignorìa, vosignorìa.
Vostrenza. Abbreviatura di vostra riverenza, e si dice agli ecclesiastici.
Vostru. pron. poss. di voi: vostro. || Senza appoggio di nome, cosa vostra, vostro intrinseco: vostro. || Al vostro servizio, tutto per voi: vostro. || lu vostru, il vostro avere: il vostro. || i vostri, i vostri parenti, i vostri domestici: i vostri.
Vota. s. f. Il voltare, volgimento: volta. || Svolta. || dari vota, volgere: dar volta. E T. mar. amarrare un cavo, cioè avvolgere un cavo intorno a cosa stabile. || dari di vota, volgere: dar di volta. || Detto del vino, divenir cercone: dar la volta. || Detto del sole, andare verso l’orizzonte: dar la volta. || Detto della luna, passare il plenilunio: dar la volta. || Detto di malattia, andar alla guarigione. || pigghiari vota, V. mmarcucari. || una vota di vinu, dicesi dai contadini quando a colazione bevono un sorso di vino. || Vicenda, tratto che tocca ad alcuno di operare: volta. || una vota, una fiata: una volta. || Un tempo: una volta. || ’na vota ca, giacchè, poichè. || unu, dui ecc. a la vota o pri vota: uno, due, alla volta o per volta. || tanti voti, spesso: assai volte. || tanti voti, tanti li voti, tanti a li voti o solamente a li voti, talvolta, talora, alcune volte: alle volte, a volte, tante le volte. || vota pri vota, tempo per tempo: volta per volta. Vale anco di man in mano: alla volta alla volta. Ogni volta che si fa una tal cosa: volta per volta. || quantu voti, quantu li voti, ogni volta che: quante volte. || vinti, trenta ecc. voti, venti ecc. fiate: venti, trenta volte. || si a li voti..., se per caso: se mai... || pri tutti li voti, per sempre: per tutte le volte. || a ’na vota, o ’nta ’na vota, a un tratto, insieme: a una volta. || finemula ’na vota! finiamola una volta! || ’na vota..., per appena, poichè p. e. ’na vota finutu ecc. poichè sarà finito ecc. || pri sta vota comu fu fu, per questa volta passi pure. || li pasturi ’na vota vittiru a Gesù, ovvero la vecchia ’na vota si la fa fari, si dice quando uno non è proclive farsi ingannare, o accondiscender una seconda volta: per una volta messo mi sia.
Votacanciata. s. f. Movimento brusco fatto indietro: volta, come fa il cavallo. Onde fari ’na votacanciata: dar volta indietro. E vale anco mancar bruttamente ad un impegno: far un voltafaccia. || L’abbandonar bruscamente un partito e darsi al contrario, far un subito cambiamento: far un voltafaccia, far una giravolta.
Votanti. add. e sost. Che dà il voto: votante.
Votari. v. intr. Dar il voto: votare. P. pass. votatu: votato.
Votazzioni. s. f. Il votare: votazione.
Votivu. add. Di voto, appartenente a voto, promesso per voto: votivo.
Votti. Idiotismo di S. Cataldo per vutti V. Più vicino all’italiano.
Votu. s. m. Il vano, il vacuo: voto, vuoto. || Dichiarazione della propria opinione o volontà: voto. || cogghiri li voti, ricevere nel bossolo i voti: raccoglier i voti. || votu decisivu, che ha facoltà di decidere: volo decisivo. || – consultivu, che ha sola facoltà di consigliare: voto consultivo.
Vovò. V. ahò.
Vozza. s. f. Vescica che hanno i polli sotto il collo, dove si ferma il cibo inghiottito: gozzo. || Per vuzzu V. || V. bozza. || Pallottole con spuntoni che si attaccan al cavallo di corsa per ispronarlo: le perette.
Vozzica, Vozzicannaca. V. vocanzita ( Forse da bozza onde si ha fari la bozza V.).
Vozzu. s. m. Quell’ enfiato che fa la percossa: bernòccolo (A. V. ital. bozza. Fr. bosse). || Tumore o gonfiezza alla superficie del corpo: enfiato. || Ciò che rileva sulla superficie di checchessia: bernòccolo. || aviri ’na cosa ’nta lu vozzu, mulinare qualche mal fatto. || la prena pri lu vozzu, e la stirpa pri lu cannarozzu, prov. per garrire la golosità di alcune donne finte o vere gravide, e che con quella scusa son vogliose di tutto.
Supplemento
Vòcula. V. vocanzita (In Caltanissetta).
Vota. vota e sbota o a vota e nun vota, sorta di gioco, detto anco a testa ed acula V. (In Licata).