Le barche di carta

occitano

Gustave Bessìere 1911 1911 Emanuele Portal Indice:Antologia provenzale, Hoepli, 1911.djvu poesie Le barche di carta Intestazione 10 giugno 2024 25% Da definire

Il sergente Triaire La siesta del mugnaio
Questo testo fa parte della raccolta Antologia provenzale


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LE BARCHE DI CARTA.

Una barca bianca passava, alla superficie dell’acqua, saltellando. Più d’un contadino guardandola, avrebbe voluto seguirla nel paese ove andava, nelle belle rive d’argento. Oh! diceva il giovane lavoratore, se fossi piccolo e assai leggero tu ben mi prenderesti per passeggiere. Qui noi lavoriamo molto e non ci pagano. Si guadagna di più all’estero. La pastorella diceva: Barca rapida, nel paese ove tu vai, le ragazze non fanno la calza, più brutte di me vi fecero delle conquiste. Quelle che vanno via, non se ne pentono. [p. 421 modifica] Anche il padrone della fattoria rimpiangeva di restare. La terra costa molto a lavorarsi; noi non possiamo intanto lavorare per la gloria. Questo mestiere non può durare. Mentre essi parlavano scoraggiati, videro nel sentiero la barca rovesciarsi. Essa non affrontò il mare, nè la tempesta, ma si capovolse. In riva all’acqua i fanciulli, con le pagine d’un quaderno, fanno barchette di carta, per dare lezioni agli uomini dei villaggi che vogliono abbandonare il loro campanile.


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Gustave Bessìere

LOS BARCOS DE POPIÈ.

Uno barco blonco possabo
Ol fiol de l’aio, en saiitejen.
Mai d’un poi’san en l’ogojen,
L’aurio boulgudo sègre ol pois ount onabo.
Dins los bilos rijos d’orjen.
— Ah! disio lou jougue lauraire,
S’èri menut et prou laùjiè,
Me pendrios be per possojiè;
Oici trimen belcop et nous pagou pas gaire;
Se gonho matt o l’estronjiè.
Lo pastro disio: Barco lesto,
Dins lou pois encan tu bas
Las filhos faii pas lou debas;
De pu lèdos que iou 11 fèrou de counquestos,
Los que s’en bau s’en plonjou pas.

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Lou quite mestre de lo borio
Regretabo de demoura;
— Lo terrò costo de laura;
Pouden pas soquela trobolha pel lo glorio,
Oquel mestiè pot pas dura —
Coumo porlabou sons couraje,
Bejèrou, de pel cominol.
Lo barco fa l’escobirol;
Ofrountet pas lo mar, ni lou bent de l’aùraje,
Mès cobiret dins un rojol...
Ol bord de l’alo lous mafnajes,
Onde los pajos d’un cahiè,
Faù de barquetos de popiè
Per douna de latsous os ouomes des bilajes
Que bolou fuji tour douquiè.

(S.* D." dell’Aveyron.) (Mont-Segnr, A. 1903, N. 11))