La siesta del mugnaio

occitano

Justin Bessou 1911 1911 Emanuele Portal Indice:Antologia provenzale, Hoepli, 1911.djvu poesie La siesta del mugnaio Intestazione 10 giugno 2024 25% Da definire

Le barche di carta Sonetto
Questo testo fa parte della raccolta Antologia provenzale


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LA SIESTA DEL MUGNAIO.

Son venuti a macinare il grano da Bézac alle Mezières, mugnai e mugnaie con tutta lena hanno lavorato. Fariboul ha il suo mulino presso il ponte della Catena: un mulino sulla Sereine, l’acqua non gli manca. Il muletto di Fariboul, da Mazet alla Mouliné, trasporta grano e farina per trenta fattorie. Fariboul è ammogliato con la gentile Hulalia, che gli dà un esercito di eredi del suo mestiere. [p. 423 modifica] Fariboul la notte spesso, quando tuona e l’uragano minaccia, lascia Eulalia, la sua diletta, e corre alla chiusa del mulino. A mezzogiorno il mugnaio, sull’erba, presso la passerella, va appunto a fare la siesta all’ombra d’un noce. Nel sonno e nel sogno un rumore d’un tratto lo turba, ed il sognatore si dice: Ah! mio Dio, che cos’è questo rumore? la ruota dentata lancia la mola, la tramoggia trema... l’inondazione! siamo perduti! Donde viene l’acqua, perdiana! che fa straripare la Sereine? La passerella non era piena ed il cielo era azzurro. [p. 424 modifica] II rumore continua senza cessare, ragne, ragne, e il sognatore sogna che Eulalia, poveretta, si annega col bambino. Dormi, dormi, mugnaio, senza paura di mala ventura: come te, Eulalia riposa, allattando il piccolo Pietro. Sapete che cosa sente Fariboul? una rossa cicala che agita le sue ali sulla cima d’un pioppo.


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Justin Bessou

(1845).

LA PRANJEIRO DEL MOULINIÈ.

Sou benguts morre lou blat
Da Besac à Las Mazieiros;
Mouliniès et moulinieiros
Fort et ferme ini trabalhat.
Fariboul a soun molili
Prep del poun de la Cadeno:
Un mouli sus la Sereno,
L’aio li manco pas-li.
Lou mulet de Fariboul,
Dal Mazet ’à la Moulino,
Carrejo blat et tarino
Per trento mases tout soul.
Fariboul es maridat
Ambe Lali la poulido
Que li dono uno seguido
D’eritiès de soun estat.

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Fariboul, la nej, souben,
Qua mi trono et fa niboulado,
Quito Lali soun aimado
Et galopo al barramen.
A miejoun, lou mouliniè
Pel couderc de la paisièro
Tout escas ba fa pranjeiro
A l’oumbro d’un aulanlè.
Dins lou son et soumiadis,
Lou bruj d’uno bartabèlo
Tout un cop lou desturbèlo
Et lou soumiaire se dis:
Ai 1 moun Diu, qu’es aquel bruj?
Lou roudet lanso la molo....
La pasairolo tremolo....
L’inagassi!.... sen perduts.
D’oun lie l’ago sacrobluh 1
Que fa azounda la Sereno?
La paislelro èro pas pieno
Et lou cel èro tout blu.

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Lou bruj rollo sans teni:
Rago-rago.... et lou soumiaire
Soumio que Lali, pecaire!
Se nègo ambe lou neni.
Dourmis, dourmis, farine),
Sans pòu de la malo-causo:
Coumo tu, Lali repauso,
En fen teta Pierrounel....
Sabès qu’auzis Fariboul?
Uuo sigaie roussèlo
Que brandis sa bartabèlo
A la simo d’un piboul.

(S.“D." del Rouergue) ( /lagatelelos ))

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