Le Baccanti/Secondo episodio

Secondo episodio

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Euripide - Le Baccanti (406 a.C./405 a.C.)
Traduzione dal greco di Ettore Romagnoli (1928)
Secondo episodio
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Le guardie trascinano Diòniso con le mani avvinte.
guardia
Pentèo, siam qui. La preda ti rechiamo
sulla cui traccia ne inviasti: vana
non fu l’opera nostra. E questa fiera
fu con noi mite, e a fuga il pie’ non volse;
ma le man’ porse di buon grado, senza
sbiancare in viso; ma così, vermiglio
e ridente, stie’ fermo, e c’invitò
a legarlo e condurlo; e rese facile
l’opera nostra. Ond’io, quasi confuso,
dissi: «Non per voler mio, stranïero,
ma per comando di Pentèo ti lego».
E senti ancor. Le Mènadi, che tu
catturasti, legasti, imprigionasti
dentro il carcere pubblico, or, disciolte,
lungi, fra i boschi, danzano ed invocano
il nume Bromio: ché da sé si sciolsero
i lor legami; e senza opera d’uomo,
da sé si spalancarono le porte.
Autor di molte meraviglie giunse
quest’uomo a Tebe. Al resto or tu provvedi.

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penteo
Stolti! Alla rete delle mani mie
tanto veloce egli non è che sfugga!
Guarda Diòniso.
Ma tu sei bello, o forestiero, e tale
da piacere alle femmine; e a tal fine
venisti a Tebe. E non son già cresciuti
nella palestra, i tuoi voluttuosi
riccioli effusi per le guance. E bianco,
per far con tua beltà preda d’amore,
ti serbi all’ombra, e i rai del sole schivi.
Ma di’ prima qual’è la stirpe tua.
dioniso
T’han mai parlato del fiorito Tmòlo?
penteo
Che cinge Sardi tutta in giro: sí.
dioniso
Di lí son giunto: è patria mia la Lidia.
penteo
Perché quest’orge in Ellade introduci?

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dioniso
Di Giove il figlio m’inviò, Dïòniso.
penteo
V’è un Giove là, che nuovi Numi genera?
dioniso
Non là, ma qui, Semèle a lui fu sposa.
penteo
In sogno ei te l’ingiunse? Oppur t’apparve?
dioniso
Desti eravamo; e i riti m’affidò.
penteo
E di che specie questi riti sono?
dioniso
Conoscerli ai profani non è lecito.

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penteo
E qual recan vantaggio a chi li celebra?
dioniso
Saperli utile dà: ma tu nol puoi.
penteo
Vuoi con orpelli curïoso rendermi?
dioniso
L’orge del Nume aborrono dagli empî.
penteo
L’hai visto, dici: e qual n’era l’aspetto?
dioniso
Quello ch’ei volle: io già non glie lo imposi!
penteo
Anche or m’eludi, e nulla tu mi dici.

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dioniso
Folle allo stolto par, chi savio parla.
penteo
E a noi per primi addotte l’orge hai tu?
dioniso
Ognuno già le cèlebra dei barbari.
penteo
Perché piú stolti assai son che gli Ellèni.
dioniso
Piú savî, in questo: usanze varie han gli uomini.
penteo
E di giorno o di notte i riti celebri?
dioniso
Di notte, per lo piú: divina è l’ombra.

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penteo
È un marcio inganno per sedurre femmine.
dioniso
Anche di giorno trovi opere turpi.
penteo
Pena darai del tuo sottilizzare!
dioniso
E tu di tua stoltezza e dell’empiezza.
penteo
Temerario è il Baccante, e in ciarle esperto.
dioniso
Di’, che devo patir? Qual pena orrenda?
penteo
Mozzerò prima i tuoi morbidi ricci.

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dioniso
Sacri sono: li nutro a onor del Nume.
penteo
Quel tirso dammi poi: schiudi la palma!
dioniso
Toglimelo tu stesso: a Bacco è sacro.
penteo
E te custodiremo in ceppi avvinto.
dioniso
Mi sciorrà, quand’io voglia, il Nume stesso.
penteo
Se a chiamarlo potrai gir fra le Mènadi!
dioniso
Ora ei m’è presso, e ciò ch’io soffro scorge.

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penteo
Dov’è? Per gli occhi miei non è visibile?
dioniso
Presso a me: tu, che un empio sei, nol vedi.
penteo
Prendetelo! Costui me offende e Tebe.
dioniso
Di non legarmi, ai folli impongo, io savio!
penteo
Io, che di te piú posso, di legarti.
dioniso
A che vivi, che fai, chi sei, tu ignori.
penteo
Son Pentèo, figlio d’Echïóne, e d’Àgave!

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dioniso
Pentimento sonar sembra il tuo nome.1
penteo
Va’ via! — Presso alle stalle rinchiudetelo,
ch’egli sol vegga tenebre profonde.
Cammina! E queste, che con te recasti,
complici tue, le venderemo; o, posto
fine al frastuono ed al fragor dei timpani,
me le terrò, ché badino ai telai.
dioniso
Vado! E mai soffrirò quel che non devo
soffrir. Ma il Dio che tu neghi, Dïòniso,
trarrà vendetta dell’ingiurie tue:
ché, me legando, in ceppi il Nume stringi.

Penteo entra nella reggia, e Dioniso è trascinato dalle guardie.


Note

  1. [p. 336 modifica]Pentimento sonar sembra il tuo nome: notisi la simiglianza fra Penteo e pentimento, che si trova già nel greco pénthos, che significa dolore, lutto.