Lamentazioni (Diodati 1821)/capitolo 3

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capitolo 2 capitolo 4

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Dolore di Geremia; egli invita il popolo a riconoscere il suo peccato e a rivolgersi a Dio, per ottener compassione.

3
  IO son l’uomo che ha veduta afflizione, per la verga dell’indegnazion del Signore.

2 Egli mi ha condotto, e fatto camminar nelle tenebre, e non nella luce. 3 Certo, egli mi ritorna addosso, e rivolge la sua mano contro a me tuttodì.

4 Egli ha fatta invecchiar la mia carne, e la mia pelle; egli mi ha fiaccate le ossa.

5 Egli ha fatti degli edificii contro a me, e mi ha intorniato di tosco e di affanno.

6 Egli mi ha fatto dimorare in luoghi tenebrosi, a guisa di quelli che son morti già da lungo tempo.

7 Egli mi ha assiepato d’ogn’intorno, sì che non posso uscire; egli ha aggravati i miei ceppi.

8 Eziandio quando grido e sclamo, egli schiude la mia orazione1,

9 Egli ha chiuse le mie vie di pietre conce a scarpello, ha rinvolti i miei sentieri.

10 Egli mi è stato un orso all’agguato, un leone ne’ suoi nascondimenti.

11 Egli ha traviate le mie vie, mi ha tagliato a pezzi, mi ha renduto desolato.

12 Egli ha teso l’arco suo, e mi ha posto come un bersaglio incontro alle saette.

13 Egli mi ha fitti nelle reni Gli strali del suo turcasso.

14 Io sono in derisione a tutti i popoli, e son la lor canzone tuttodì.

15 Egli mi ha saziato di amaritudini, mi ha inebbriato di assenzio.

16 Egli mi ha stritolati i denti con della ghiaia, mi ha voltolato nella cenere.

17 E tu hai allontanata l’anima mia dalla pace, ed io ho dimenticato il bene.

18 E ho detto: Il Signore ha fatta perire la mia forza, e la mia speranza.

19 Ricordati della mia afflizione, e del mio esilio; del tosco e dell’assenzio.

20 L’anima mia se ne ricorda del continuo, e se ne abbatte in me.

21 Questo mi torna alla mente, perciò spererò ancora.

22  Cioe: che cio che non siamo stati del tutto consumati, son le benignità del Signore; perciocchè le sue misericordie non son venute meno2;

23 Si rinnovano ogni mattina; la tua lealtà è grande.

24 Il Signore è la mia parte3, ha detto l’anima mia; perciò spererò in lui.

25 Il Signore è buono a quelli che l’aspettano, all’anima che lo ricerca.

26 Buona cosa è di aspettare in silenzio la salute del Signore4.

27 Buona cosa è all’uomo di portare il giogo nella sua giovanezza5.

28 Egli se ne sederà solitario, e in silenzio; perciocchè Iddio gli avrà posto addosso il suo carico.

29 Egli metterà la sua bocca nella polvere6, per provare se forse vi è qualche speranza. [p. 657 modifica] 30 Egli porgerà la guancia a chi lo percuote7; egli sarà saziato di vituperio.

31 Perciocchè il Signore non rigetta in perpetuo;

32 Anzi, se affligge, ha altresì compassione, secondo la moltitudine delle sue benignità.

33 Perciocchè egli non affligge, e non addolora i figliuoli degli uomini, di suo animo8.

34 Mentre altri trita sotto i suoi piedi tutti i prigioni della terra;

35 Mentre altri pervertisce la ragion dell’uomo, nel cospetto dell’Altissimo;

36 Mentre altri fa torto all’uomo nella sua lite; il Signore nol vede egli9?

37 Chi è colui che abbia detta qualche cosa, e quella sia avvenuta, che il Signore non l’abbia comandata?

38 Non procedono i mali ed i beni dalla bocca dell’Altissimo10?

39 Perchè si rammarica l’uomo vivente? Perchè si rammarica l’uomo della pena del suo peccato?

40 Esaminiamo le nostre vie, e ricerchiamole e convertiamoci al Signore.

41 Alziamo i nostri cuori, e le palme delle mani, a Dio ne’ cieli, dicendo:

42 Noi abbiam misfatto, e siamo stati ribelli11; e tu non hai perdonato.

43 Tu ci hai coperti d’ira, e ci hai perseguitati; tu hai ucciso e non hai risparmiato.

44 Tu hai distesa una nuvola intorno a te, acciocchè l’orazione non passasse.

45 Tu ci hai fatti essere spazzature, ed abbominio, per mezzo i popoli12.

46 Tutti i nostri nemici hanno aperta la bocca contro a noi.

47 Noi siamo incorsi in ispavento, ed in fossa; in desolazione, ed in fiaccamento.

48 L’occhio mio cola in rivi d’acque13, per lo fiaccamento della figliuola del mio popolo.

49 L’occhio mio stilla, senza posa, e non ha alcuna requie;

50 Finchè il Signore non riguarda, e non vede dal cielo.

51 L’occhio mio affanna l’anima mia, per tutte le figliuole della mia città.

52 Quelli che senza cagione, mi son nemici, mi han cacciato del continuo, come un uccelletto;

53 Hanno troncata la vita mia, e l’hanno messa nella fossa14; ed hanno gettate delle pietre sopra me.

54 Le acque mi hanno inondato fin sopra il capo; io ho detto: Io son riciso.

55 Io ho invocato il tuo Nome, o Signore, dalla fossa de’ luoghi bassissimi15. 56 Tu hai udita la mia voce; non nascondere il tuo orecchio al mio sospiro, ed al mio grido16.

57 Tu ti sei accostato al giorno che io ti ho invocato17; tu hai detto: Non temere.

58 O Signore, tu hai dibattute le querele dell’anima mia; tu hai riscossa la vita mia.

59 O Signore, tu vedi il torto che mi è fatto; giudica la mia causa.

60 Tu vedi tutte le lor vendette, tutti i lor pensieri contro a me.

61 Tu odi, Signore, i loro obbrobri, tutte le lor macchinazioni contro a me;

62 Le parole di quelli che mi si levano incontro, ed i ragionamenti che tengono contro a me tuttodì.

63 Riguarda, quando si seggono, e quando si levano; io sono la lor canzone.

64 O Signore, rendi loro la retribuzione, secondo le opere delle lor mani.

65 Da’ loro ingombramento di cuore, la tua maledizione.

66 Perseguili in ira, e disperdili di sotto al cielo del Signore.