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Dio avrà compassione. LAMENTAZIONI, 4. Sofferenze estrerme.

30 Egli porgerà la guancia a chi lo percuote1; egli sarà saziato di vituperio.

31 Perciocchè il Signore non rigetta in perpetuo;

32 Anzi, se affligge, ha altresì compassione, secondo la moltitudine delle sue benignità.

33 Perciocchè egli non affligge, e non addolora i figliuoli degli uomini, di suo animo2.

34 Mentre altri trita sotto i suoi piedi tutti i prigioni della terra;

35 Mentre altri pervertisce la ragion dell’uomo, nel cospetto dell’Altissimo;

36 Mentre altri fa torto all’uomo nella sua lite; il Signore nol vede egli3?

37 Chi è colui che abbia detta qualche cosa, e quella sia avvenuta, che il Signore non l’abbia comandata?

38 Non procedono i mali ed i beni dalla bocca dell’Altissimo4?

39 Perchè si rammarica l’uomo vivente? Perchè si rammarica l’uomo della pena del suo peccato?

40 Esaminiamo le nostre vie, e ricerchiamole e convertiamoci al Signore.

41 Alziamo i nostri cuori, e le palme delle mani, a Dio ne’ cieli, dicendo:

42 Noi abbiam misfatto, e siamo stati ribelli5; e tu non hai perdonato.

43 Tu ci hai coperti d’ira, e ci hai perseguitati; tu hai ucciso e non hai risparmiato.

44 Tu hai distesa una nuvola intorno a te, acciocchè l’orazione non passasse.

45 Tu ci hai fatti essere spazzature, ed abbominio, per mezzo i popoli6.

46 Tutti i nostri nemici hanno aperta la bocca contro a noi.

47 Noi siamo incorsi in ispavento, ed in fossa; in desolazione, ed in fiaccamento.

48 L’occhio mio cola in rivi d’acque7, per lo fiaccamento della figliuola del mio popolo.

49 L’occhio mio stilla, senza posa, e non ha alcuna requie;

50 Finchè il Signore non riguarda, e non vede dal cielo.

51 L’occhio mio affanna l’anima mia, per tutte le figliuole della mia città.

52 Quelli che senza cagione, mi son nemici, mi han cacciato del continuo, come un uccelletto;

53 Hanno troncata la vita mia, e l’hanno messa nella fossa8; ed hanno gettate delle pietre sopra me.

54 Le acque mi hanno inondato fin sopra il capo; io ho detto: Io son riciso.

55 Io ho invocato il tuo Nome, o Signore, dalla fossa de’ luoghi bassissimi9.

56 Tu hai udita la mia voce; non nascondere il tuo orecchio al mio sospiro, ed al mio grido10.

57 Tu ti sei accostato al giorno che io ti ho invocato11; tu hai detto: Non temere.

58 O Signore, tu hai dibattute le querele dell’anima mia; tu hai riscossa la vita mia.

59 O Signore, tu vedi il torto che mi è fatto; giudica la mia causa.

60 Tu vedi tutte le lor vendette, tutti i lor pensieri contro a me.

61 Tu odi, Signore, i loro obbrobri, tutte le lor macchinazioni contro a me;

62 Le parole di quelli che mi si levano incontro, ed i ragionamenti che tengono contro a me tuttodì.

63 Riguarda, quando si seggono, e quando si levano; io sono la lor canzone.

64 O Signore, rendi loro la retribuzione, secondo le opere delle lor mani.

65 Da’ loro ingombramento di cuore, la tua maledizione.

66 Perseguili in ira, e disperdili di sotto al cielo del Signore.

Estreme sofferenze di varie classi di persone.

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  COME è oscurato l’oro, ed ha mutato colore il buon oro fino, e sono le pietre del santuario state sparse In capo d’ogni strada!

2 Come sono i nobili figliuoli di Sion, pregiati al pari dell’ottimo oro, sono stati reputati quali vaselli di terra, lavoro di man di vasellaio12!

Vi sono anche de’ gran pesci marini che porgon le poppe, e lattano i lor figli; ma la figliuola del mio popolo è divenuta crudele, come gli struzzoli nel deserto.

4 La lingua del bambino di poppa Si è attaccata al suo palato, per la sete; i fanciulli hanno chiesto del pane, e non vi era alcuno che ne distribuisse loro.

5 Quelli che mangiavano cibi delicati son periti per le strade; quelli ch’erano stati allevati sopra lo scarlatto hanno abbracciato il letame.

6 E la pena dell’iniquità della figliuola del mio popolo è stata maggiore che la pena del peccato di Sodoma, che fu sovvertita come in un momento13, e nella quale le forze non divennero fiacche.

7 I Nazarei di essa erano più puri che neve, più candidi che latte, vermigli del corpo più che gemme, puliti come zaffiri.

8 Il loro sguardo è divenuto fosco più che la nerezza stessa; non si son riconosciuti per le piazze; la lor pelle si è attaccata alle loro ossa; è seccata, è divenuta come legno.

  1. Is. 50. 6. Mat. 5. 39.
  2. Ezec. 33. 11. Eb. 12. 10.
  3. Abac. 1. 13.
  4. Giob. 2. 10. Is. 45. 7.
  5. Dan. 9. 5.
  6. 1 Cor. 4. 1113.
  7. Ger. 9. 1.
  8. Ger. 37. 16; 38. 6, ecc.
  9. Sal. 130. 1, ecc. Giona 2. 2, ecc.
  10. Sal. 116. 1.
  11. Giac. 4. 8.
  12. Is. 30. 14. 2 Cor. 4. 7.
  13. Gen. 19. 24, 25.

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