La meteorologia applicata all'agricoltura/Parte seconda/1

Parte seconda - Capitolo primo

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CAPITOLO PRIMO.

Regole di fatto.

Vorrei che le verità fisiche stabilite col fatto fossero in maggior numero. Non ostante il poco che ne abbiamo, e di cui siamo debitori alle osservazio- [p. 64 modifica]ni meteorologiche, non è di poca importanza. Ecco le come si presentano.

109. I. Col Barometro s’è conosciuto il peso dell’aria non solo, ma ancora il suo differente peso secondo la differente elevazione de’ luoghi sopra il livello del mare: ciò che porge un mezzo facile, e assai sicuro, di determinare la misura di questa elevazione, e con ciò la livellazione de’ luoghi, sopra di che puossi vedere l’eccellente Trattato sui Barometri ec. del Sig. de Luc1.

110. II. Quando l’atmosfera è vaporosa nuvolosa umida piovosa, non è vero, come si credeva, e tuttavia si crede dal volgare, che l’aria sia più pesante: tutto all’opposto, qualunque ne sia la cagione, si trova allora più leggiera. Quindi moltissimi indicj somministra il Barometro per le mutazioni di tempo, che appartengono alle regole di previdenza.

111. III. Nei tempi, e nei luoghi, ove l’aria pesa meno, ed il barometro si abbassa, il calore agisce su i fluidi più efficacemente; essendosi trovato in questi casi, per esempio sulle montagne, che l’acqua bolle per un minor grado di calore.

112. IV. Ciò per tanto non accresce a proporzione il moto dei fluidi nei corpi viventi: all’opposto, se la leggerezza dell’aria diventa grande, rende difficile la respirazione, ritarda la circolazione del sangue, e fa perire gli animali, appresso poco come nella macchina del vuoto. Le piante stesse, dove l’aria è sottilissima, come nella sommità dell’Alpi, stentano a germogliare, o non vi crescono, o periscono presto. Sopra questa montagna, (di Sixt elevata 5352. piedi sopra il lago di Ginevra) dice il [p. 65 modifica]Sig. de Luc benchè in una parte voltata verso mezzodì, non vi crescono più piante legnose. A questa altezza ne’ nostri climi non si vede mai nè albero, nè arbusto. Se qualche semenza d’albero, che i venti v’anno trasportato trova un suolo, e una disposizione assai favorevole, accade talvolta che vi germogli; ma non ne risulta mai che qualche nato storto, e nodoso, che ben prefto perisce; l’erbe stesse vi sono basse e sottilissime. Non ostante, l’aria in questo luogo è d’una purità singolare, l’acqua istessa d’una bontà, e d’un gusto squisito: cosa è dunque che manca ivi alle piante per vegetare? Il calore, le esalazioni nutritive, ed anche il peso dell’aria, che ajuta la circolazione de’ succhi. Nei monti meno elevati, regna lo stesso effetto a proporzione: ciò che deve instruire gli uomini a non intraprendere dei lavori disgraziati sulla cultura delle montagne; ma abbandonarle ai boschi, e alle pasture, che è la loro destinazione naturale.

113. V. I risultati del Termometro, vale a dire dell’osservazioni del calore e del freddo, sono ancora più interessanti per l’economia rurale. Prima si è conosciuto il grado costante del calor animale, fissato a 33. gradi della scala del Sig. di Reaumur; donde quell’illustre Accademico ha ricavato l’arte maravigliosa ed utilissima di far nascer le ova nelle stufe.

114. VI. Dal grado cognito di calore in un clima, si conosce quali piante straniere si possono utilmente coltivare nel nostro, e qual temperatura richiedano; quindi si sà il tempo di chiuder le cedraje, e le altre conserve ec.

115. VII. Parimente si conosce il grado di calore per le api, per li bachi da seta, per li bagni, per una camera da ammalato, per fermentare il mosto, per cui vi vogliono 10. gradi di Reaumur, e cose simili di sommo uso. [p. 66 modifica]

116. VIII. Si rileva, ciò che è importantissimo, la temperatura d’un anno intiero, o di un mese, e si paragona con quella d’un altro. Quindi si è sopra veduto che dal calore del mese di Maggio, dipende il tempo della messe, e perciò vedendo quale stagione corre nel Maggio, antivedendo il più presto o il più tardo taglio del formento, si può regolarsi nelle provisioni.

117. IX. Questa temperatura d’un mese, d’una stagione, d’un anno non dipende già dal massimo grado di calore, o di freddo, che si fa sentire qualche giorno, ciò che per tanto è tutto quello che si apprende dagli estratti volgari dell’osservazioni meteorologiche. Vi è tal giorno d’inverno, in cui il Termometro marca un grado di freddo più grande che nel 1709. come in qualche notte del 1716, e in altri anni. Tal giorno v’è in Francia, in cui è segnato un grado di calore maggior che nella zona torrida; ma il color della zona torrida si sostenta quasi sempre eguale, e perciò tanto eccede quello degli altri climi. La temperatura dipende dunque da una continuazione di calore e di freddo. Per farla conoscere conviene sommare i gradi dell’una e dell’altra specie per tutto un mese per tutta una stagione, per tutto un anno, e vederne l’avanzo, che dimostra l’indole di quel mese anno ec.

Io ho dato una Tavola così costruita del caldo e del freddo, nel Saggio Meteorologico, la quale nel Journal des savans si è giudicata poter servire di uso e di esemplare per altri paesi: Veggasi nel detto Saggio.

118. X. Questa Tavola porge un risultato rimarcabilissimo, ed è, che in questo paese dal 1725. in quà, il calore in pieno va scemando, e il freddo nel totale crescendo sempre, fino al presente. Per confermare questo punto, oltre la citata tavola, porrò quì la misura media, che è il vero temperato [p. 67 modifica]del calore, come dal 1725. fino al 1785. inclusivamente, da un Intervallo di sei anni all’altro, andò diminuendosi.

Temperato, o calor medio in Padova.
Gradi della Scala del Poleni, di Reaumur.
Dal 1725 al 1730 50,16 14,38
1731 — 1736 50,12 14,18
1737 — 1742 49,91 13,20
1743 — 1748 49,87 13,00
1749 — 1754 49,71 12,20
1755 — 1760 49,77 12,45
1761 — 1769 49,57 11,50
1770 — 1774 49,33 10,25
1774 — 1779   9,80
1779 — 1785   9,75
Medio di tutti 12,07


Sembra che nell’intervallo 1755. 1760. il calore abbia tentato come di alzar il capo, ma dopo si vede, che andò precipitando di più in più.

119. XI. Senza discuter ora le cagioni di questo aumento di freddo, al quale và anche unito l’aumento di peso nell’atmosfera, come provano le mie Tavole del Barometro, le mie osservazioni con quelle del Sig. March. Poleni dimostrano ancora, che cresce il numero de’ giorni nuvolosi, umidi, piovosi. Il che se si verificasse in altri paesi, come si può sospettare, e come certo si verifica del caldo a Parigi per le osservazioni del P. Cotte, questa sarebbe una cagione più vicina, a cui attribuire la sterilità della terra, di cui tutta l’Europa sente gli effetti [p. 68 modifica]da alcuni anni. Il calore è il padre delle generazioni; se viene a mancare, anche queste debbono diminuire a proporzione.

120. XII. Ne segue un corollario universale di pratica, ed è, che si deve moltiplicare gli sforzi della cultura; procurare sopra tutto di riscaldare, se è possibile, per qualche mezzo, ed asciugare le terre con ingrassi caldi, per esempio, con della calce, con ceneri, col brugiare la terra istessa ec. Per cacciar poi l’umidità, anderà bene allargar i campi, sgombrarli dall’ombre e dagli alberi per tutto dove si fa abuso di queste sorte di piantagioni nelle terre arate, come ne’ nostri paesi di Lombardia.

121. XIII. Dalle osservazioni del Termometro s’è imparato, che il sommo del caldo e del freddo dell’anno, non arriva già presso i solstizj, come parerebbe dover essere, secondo la situazione del sole; ma intorno 40. giorni dopo, e ciò a cagione della cumulazione delle impressioni dell’una e dell’altra qualità2.

122. XIV. Parimenti il maggior calore del giorno arriva due, o tre ore dopo mezzodì, o secondo il Sig. de Luc, a tre quarti della giornata.

XV. Ma il minor calore, o sia il più gran freddo, si fa sentire verso il levar del sole (perchè niente lo diminuisce in tutta la notte) o piuttosto una mezz’ora dopo il levar del sole, a cagione d’una certa antiperistasi, che si fa per la caduta de’ vapori, e per un venticello di levante, che ordinariamente si leva col sole.

123. XVI. La temperatura media del giorno s’in[p. 69 modifica]contra a due quinti del giorno artifiziale, seconda il Sig. de Luc., o ad un quarto, cioè verso Terza, secondo le mie osservazioni. L’istesso grado ritorna al tramontar del sole; io la ritrovo un poco posteriore. Ma il Sig. de Luc. osservava in piena aria, ed al sole; il mio Termometro era bensì esposto all’aria libera, ma all’ombra, al coperto, dentro la Città, in una loggia, nel contorno di case, e di muraglie elevate, di questo castello; donde proviene la differenza di ora nella temperatura locale, come un poco di riflesso può farlo comprendere: dopo anni, lo tengo esposto a tramontana.

124. XVII. L’Hygrometro, che mostra l’umidità, e la siccità dell’aria, può anche esser di qualche uso nell’economia domestica; esempi-grazia, se una stanza è umida, o asciutta, e per conseguenza sana o mal sana, da porvi grani, liquori, ec. per salare, e conservare le carni, ed i pesci; poichè l’umidità dell’aria, che ordinariamente è accompagnata da tepore, dispone alla putrefazione; oltre di ciò risolve il sale, che in vece di penetrare le carni, scorre in acqua, e perciò per questo affare bisogna attendere che l’Hygrometro mostri secco, e il Termometro freddo. In oltre l’Hygrometro col Barometro annunzia i cambiamenti di tempo.

125. XVIII. Non si deve omettere la misura dell’acqua, che cade dal Cielo in pioggia, in neve, in rugiada ec. Questa misura s’è trovata differente in differenti paesi; ella abbonda più nei paesi di montagna, e presso il mare. Si conosce per questo mezzo, se un paese, se un anno è umido, e quanto; ciò che potrà dar qualche regola per la cultura. Ma convien vedere, in quali stagioni, in quali mesi vengono le pioggie. Ne parlerò dopo.

126. XIX. L’istessa misura, come ha insegnato che le pioggie bastano al mantenimento delle gran riviere, così fornisce una buona regola per la co[p. 70 modifica]struzione delle cisterne; quanta estesa di terreno, e di capacità debbano abbracciare, per raccogliere e contenere una sufficiente quantità d’acqua, che possa supplire ai bisogni d’una famiglia, o d’una contrada.

Rapporto alle pioggie, vi sono altri fatti importanti, de’ quali parlerò tosto nelle regole di previdenza, che appresso di me diventano tanti fatti.

Note

  1. L’elevazione media del Barometro a Padova, a livello da terra, è di pollici 27. lin. 11. e un terzo, ciò che dà 50. piedi d’elevazione circa, sopra il livello delle Lagune Venete.
  2. Così avevo avanzato secondo il detto comune de’ Fisici, Ho trovato dopo, che non sono se non 27. giorni, come si vedrà nel Calendario Termometrico quì in fine. Vedrete qui dopo n. 191. e segg.