La fisica dei corpuscoli/Capitolo 3/6
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6. — La legge di Dalton. — Nel procedimento seguito per ottenere la formola 10) o la 11) si è calcolato prima il contributo di una particella in ciascun urto sulla parete poi quello dovuto a tutti gli urti di una stessa particella in un secondo, supponendo che il moto di essa non fosse ostacolato dalla presenza delle altre, o piuttosto, come s’è visto, supponendo che esista sempre un compenso stante il gran numero di urti.
Se nello spazio considerato invece di un gas solo si avessero più gas mescolati e non esista azione chimica fra essi si può ripetere per ciascuno di essi il procedimento seguito per il caso di un gas solo, perchè l’ipotesi del non turbamento per gli urti di molecole fra loro può estendersi al caso anche di molecole di gas diversi. Per ciascun gas si otterrebbe un termine analogo a della formola 10) e i vari termini , , ,... corrisponderebbero ai vari elementi , , , , , ,... dei gas diversi 1, 2, 3,... . La somma totale degl’impulsi che la parete subisce sarebbe eguale alla somma di tutti i termini . Se chiamiamo con quella somma totale sarebbe dunque
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La è la pressione totale che sopporta la parete e una qualunque delle , per es. , è la pressione che eserciterebbe la massa totale del gas se esso si trovasse solo nel volume considerato. E se dalla pressione totale si passa alla pressione sopra l’unità di superficie si deve dividere la per la superficie come si è fatto per ottenere la , e nel secondo membro della 22) il divisore si distribuirebbe per tutta le .
Questo risultato si può enunciare dicendo che la pressione totale esercitata da un miscuglio di gas è eguale alla somma delle pressioni che eserciterebbero ciascuno dei gas se da solo esistesse in tutto il recipiente, che è l’enunciato della legge di Dalton1.