La chioma di Berenice (1803)/Coma Berenices/Versi 13-14
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Dulcia nocturnae portans vestigia rixae
Quam de virgineis gesserait exuviis. 14
note.
Questi due versi confermano che il re partì poco dopo le nozze.
Dulcia etc. Tutti i commentatori, e più ch’altri il Volpi lussureggiano di citazioni che rammentano le amorose vigilie di cui parlano Ovidio e gli altri. Non fanno al caso. Da’ versi seguenti appare che Callimaco vuol lodare la verecondia di Berenice: a ciò risponde questo passo delle eroidi dove Euone si vanta di avere ceduto a forza ad Apollo:
Me fide conspicuus Troiae munitor amavit,
Ille meae spolium virginitalis habet:
Id quoque luctando. rupi tamen ungue capillos
Oraque sunt digitis aspera facta meis,
Virgineis exuviis. Intendendo col Volpi, col Conti, e con gl’interpreti anteriori la zona per queste spoglie virginee, io aveva scritta una nota intorno alle zone delle fanciulle. Perdonerò alla carta peritura. I versi recati d’Ovidio, e le osservazioni del Valckenario mi riducono alla interpretazione più semplice, mostrata, meglio ch’io non potrei fare, dall’Ariosto:
Lasciarsi corre il virginal suo fiore.
Vedi arte in Callimaco! sotto sembianza di lodare la verecondia della regina le rammemora le sue nozze, e la dolce storia dell’amor suo.