La Croce Rossa Italiana nel terremoto calabro-siculo del 1908

Croce Rossa Italiana

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* * La Croce Rossa Italiana

nel Terremoto Calabro Siculo

Dicembre 1908 * * * *

roma. tipo-lito delle mantellate

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Per divenire Soci della Croce Rossa Italiana, attenersi alle norme inserite in 4ª pagina.

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Croce Rossa Italiana

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Tipografia delle Mantellate — Roma 1910

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LA CROCE ROSSA ITALIANA

nel

NEL TERREMOTO CALABRO-SICULO DEL 1908


Il disastro che colpì, nel dicembre 1908 due nostre provincie, ha posto a seria prova l’attività della Croce Rossa Italiana, che, anche in questa circostanza, ha fatto egregiamente il suo dovere, malgrado le eccezionalissime condizioni di tempo e di luogo nelle quali essa dovette svolgere l’opera sua.

La nostra Associazione accorse in Calabria e Sicilia colla massima celerità e con ricchezza di mezzi, contribuendo largamente al soccorso delle vittime.

Nella relazione generale, che è in corso di compilazione, sarà esposto dettagliatamente, ciò che essa ha fatto. Diamo qui, intanto, un riassunto di questo operato, facendovi precedere l’indicazione di quanto venne colà inviato nei giorni 28 e 29 dicembre, cioè appena nota, ed in modo incerto, l’entità della catastrofe avvenuta nel 28 mattina.

Il 28 dicembre a sera, presi gli opportuni accordi col Governo, il quale reclamava, più che altro, l’invio di mezzi [p. 4 modifica]Accampamento della Croce Rossa a Reggio Calabria — Villa Comunale. Accampamento della Croce Rossa a S. Eufemia d’Aspromonte. [p. 5 modifica]Benedizione ai morti, impartita da Monsignor Morabito In S. Eufemia d’Aspromonte. [p. 6 modifica]di ricovero, vennero mandati da Roma a Palmi un Commissario con cinque militi, recando venti grandi tende da ospedale coi necessari mezzi di illuminazione, una ambulanza da montagna, cento coperte di lana, generi di conforto e carne in conserva.

Il 29 dicembre partirono da Roma, pure per Palmi, un medico con altri dodici militi, duecento coperte di lana, duecento lenzuola, cento federe, duecento camicie, duemilacento bende, seicento pacchi cotone da medicazione, tre casse generi di conforto.

Palmi Città — Infermeria.

Al nostro Sotto Comitato Regionale di Napoli l’annunzio del disastro pervenne alle ore 22 ½, del 28 dicembre.

Subito esso, malgrado la grande distanza dei suoi magazzini dalla Città, provvedeva, con celerità massima, alla scelta del materiale da spedirsi ed all’invio del medesimo al porto, per l’imbarco.

In pari tempo il Sotto Comitato disponeva per l’immediata mobilitazione di due squadre di soccorso. [p. 7 modifica]

Tre ore dopo l’annunzio del disastro, il Sotto Comitato di Napoli poteva così imbarcare sul Jonio, il primo piroscafo che mosse da Napoli, un riparto di infermieri e dieci grandi tende da Ospedale, dirigendole a Reggio Calabria nonchè coperte di lana, e materiale da medicatura.

All’alba del 29 sull’Umberto I, partiva da Napoli, per Reggio Calabria, una squadra composta di 13 medici e 12 militi del Sotto Comitato, che portarono con loro sette casse di cotone idrofilo, due casse di garza, tre casse di fasce e N. 250 coperte.

Costruzione delle baracche tipo “Croce rossa„

Il giorno 30, lo stesso Sotto Comitato, sul piroscafo Tebe imbarcava un’altra squadra composta di 12 medici e 4 militi, che recarono a Reggio Calabria una grande tenda da Ospedale, due casse di cotone idrofilo, una cassa di fasce e N. 100 coperte.

Il Sottocomitato di Palermo, alle ore 3 ant. del 29 dicembre inoltrava a Messina, a bordo del Regina Margherita, quattro medici, un Commissario e un drappello di militi con molti sacchi di materiale da medicazione. [p. 8 modifica]

Lo stesso Sottocomitato la sera del 29 dicembre mandava a Messina a bordo dello Stura, altri cinque medici, sei infermieri, due tende da medicazione e larga provvista di materiale sanitario.

Il 29 dicembre mattina partivano da Caltanissetta, per Messina, un medico con otto infermieri ed il materiale di una ambulanza. Ospedale di isolamento della Croce Rossa in contrada Ritiro a Messina.

Nell’invio dei primissimi soccorsi, fatti quando non era ancora nota l’intensità del disastro, venne impiegato soltanto il tempo assolutamente indispensabile per farli partire. Ciò, è notevole perchè, essendo la Croce Rossa organizzata per la guerra e non per la pace, il che è assai differente cosa, non ha personale sanitario giornalmente in servizio e pronto a partire da un momento all’altro, ma deve pregare questo suo personale a prestare l’opera sua allorchè se ne verifica il bisogno per pubbliche calamità che non siano la guerra, per la quale soltanto esso è arruolato. [p. 9 modifica]

Il xiii Treno-Ospedale della Croce Rossa Italiana a Palmi. [p. 10 modifica]

Dopo la spedizione dei primissimi soccorsi, avvenuta, come sì è detto, il 28 e 29 dicembre, non è passato giorno senza che nuovi larghi invii di personale e di materiale della Croce Rossa si susseguissero, da ogni parte d’Italia, per le località devastate.

La Croce Rossa poi, appena la vastità della catastrofe fu manifesta, riconobbe necessario di mandare nelle località colpite, larghi mezzi di ricovero, di soccorso sanitario e di conforto. Essa affidò in pari tempo la superiore direzione dei servizi al marchese Pierino Negrotto Cambiaso, ora Deputato al Parlamento, nominandolo Delegato Generale con pieni poteri e collo speciale incarico di provvedere alla zona Sicula.

Per la zona Calabra l’incarico venne dato al comm. Filippo Genovesi, membro del Comitato Centrale ed Ispettore Amministrativo dell’Associazione. Però, in seguito alla interruzione delle comunicazioni tra Palmi e Reggio Calabria, fu giocoforza affidare la zona di Reggio Calabria al marchese Negrotto, ed al Comm. Genovesi rimase la zona di Palmi.

Subito dopo, essendosi formato a Napoli il posto di concentramento di tutto il nostro materiale e personale destinato alla Sicilia ed alla Calabria, la presidenza dell’Associazione affidò tale importantissimo servizio al conte Della Somaglia, Vice Presidente del Comitato Centrale.

I tre egregi uomini disimpegnarono, a tutte loro spese, il gravoso, difficile incarico.

La mancanza di comunicazioni ferroviarie e terrestri, le difficoltà di ogni genere che a ciascun passo si incontravano, posero a ben dura prova tutto il personale della Croce Rossa, che però, adempiè, con slancio grandissimo, alla pietosa missione assuntasi, non badando ai più duri disagi, ai continui pericoli in mezzo ai quali operava.

La Croce Rossa Italiana, per soccorrere i feriti e malati vittime del terremoto, impiantò 16 Ospedali e cioè:

1 a Palmi — 1 a Bagnara — 1 a Sant’Eufemia — 1 a Reggio Calabria — 1 a San Roberto — 1 a Catona — 1 a Villa S. Giovanni — 1 a Siracusa — 1 a Catania — 2 a Messina — 1 a Palermo — 3 a Napoli — 1 a Roma. [p. 11 modifica]

Innesto del pus vaccino per parte dei medici della Croce Rossa Italiana. [p. 12 modifica]

Rione della Croce Rossa Italiana in Palmi. [p. 13 modifica]

Palmi Stazione — Carro merci ridotto a magazzino farmacia della croce rossa. [p. 14 modifica]

Squadre della Croce Rossa Italiana per la disinfezione delle zone infestate dal vaiuolo [p. 15 modifica]

Trasporto dei colpiti dal vaiuolo, per parte delle squadre della Croce Rossa Italiana [p. 16 modifica]

Istituì due lazzaretti pel ricovero dei vajolosi uno a Cinquefrondi e l’altro a Iatrinoli.

Tutti i suddetti Ospedali, e in special modo quelli di Roma, Napoli e Palermo, per il loro carattere territoriale, ricoverarono molti feriti gravissimi, che vennero strappati alla morte grazie alle grandi, amorose cure dei nostri sanitari ed alla assistenza più affettuosa del personale di infermeria e, specialmente, di quella delle nostre infermiere volontarie.

Il Sotto Comitato e le nostre Dame di Livorno, dove furono sbarcati i feriti ricoverati sulla nave trasporto Taormina ebbero a prestare, per molti mesi ed in tutte le forme, opera veramente eccezionale e grandemente benefica a favore dei feriti stessi, sia ricoverandoli ed assistendoli negli Ospedali della Città e negli Ospizi, sia sussidiandoli, vestendoli e curandone il rimpatrio.

A Viareggio, col materiale di un Ospedale di guerra del Sotto Comitato Regionale di Firenze, ed a cura di esso venne impiantato un ricovero pei profughi.

Nell’Ospedale di Napoli avemmo il prezioso aiuto delle infermiere volontarie della Croce Rossa Francese.

Nell’Ospedale di Siracusa quello efficacissimo della Croce Rossa Tedesca e delle sue infermiere.

A Catania si distinse assai la Società di salvataggio Viennese.

La nostra Associazione mobilitò inoltre undici ambulanze, undici Posti di soccorso ferroviari, due Treni-ospedali, due Navi trasporto feriti, soccorrendo così oltre diecimila infermi, come verrà esattamente dimostrato nella relazione che vedrà la luce fra breve.

Fu provveduto anche alla vaccinazione di seimilacinquecento persone.

Oltre al grande magazzino di rifornimento istituito a Napoli, altri magazzini vennero impiantati a Palmi, Reggio Calabria e Messina.

La Croce Rossa spedì sui luoghi del disastro 220 grandi tende da ospedale, 300 grandi tende pel ricovero dei senza tetto; 1430 copertoni impermeabili da sovrapporre alle baracche; n. 250 baracche complete con’armatura di legno e [p. 17 modifica]copertura impermeabile; 500 letti; 50 tonnellate di paglia; 12 mila Ospedale territoriale della Croce Rossa Italiana in Napoli
Dame della Croce Rossa Francese e personale direttivo dell’Ospedale.
coperte di lana; 15 mila lenzuola; 8000 federe; 6000 camicie; 5 armamentari chirurgici completi oltre a quelli contenuti [p. 18 modifica]Una delle sale dell’Ospedale territoriale della Croce Rossa Italiana in Napoli [p. 19 modifica]negli ospedali mobilitati; 3000 kg. di cotone da medicazione; 54 mila metri di garza; 60 mila bende assortite, larghissima provvista di medicinali e disinfettanti, di generi di conforto, come cognac, marsala, latte condensato ecc., e di viveri di ogni specie.

A circa 15 mila scampati dal terremoto, uomini donne e fanciulli la Croce Rossa ha provveduto abiti e biancherie.

Tutti questi soccorsi furono recati e distribuiti nelle varie località colpite dal terremoto, a cura del personale della Croce Rossa Italiana, in modo che l’azione benefica di essa si esplicò in ben 165 Comuni della Calabria e della Sicilia.

Alle vittime del terremoto vennero inoltre, a tutto il 16 giugno, erogate L. 364.150 di sussidi in denaro.

In questi ultimi tempi la Croce Rossa ha provveduto tutto il materiale necessario per l’impianto di un Ospedale a Spadafora e per quello dei posti di soccorso a Messina e Reggio.

Per compiere la sua missione, la Croce Rossa Italiana, oltre all’opera dei suoi delegati e delle Signore e dei Signori appartenenti ai suoi Sottocomitati, si valse di quella di 210 suoi ufficiali, tra medici, farmacisti, commissari, contabili e cappellani, n. 612 militi e di n. 120 infermiere volontarie.

I Generali Mazzitelli, Mazza e Tarditi che presenziarono ai servizi di soccorso nelle zone colpite dal terremoto, diressero alla Croce Rossa le seguenti lettere di encomio per l’opera da essa prestata:

comando

dell’xi corpo d’armata

(bari)


N. 1738 di Protocollo


Oggetto:

Terremoto Calabro-Siculo.


Reggio Calabria, li 11 febbraio 1909


All’Onorevolissimo Conte Rinaldo Taverna

Presidente della Croce Rossa Italiana

ROMA

Prima di lasciare queste terre desolate, dove l’opera della Croce Rossa si esplicò così umanitaria, generosa, efficace, è mio dovere, onorevole Presidente, di esprimere la mia viva gratitudine pel concorso prestato nel lenire la grande sciagura. [p. 20 modifica]

Non è necessario ch’io enumeri le diverse forme sotto le quali si manifestò l’opera della Croce Rossa; i diversi Comitati, fra cui mi piace ricordare quello di Napoli, primo qui giunto; gli ospedali così bene provveduti, l’assistenza sanitaria, portata nei più alti villaggi dell’Aspromonte; i treni-ospedali, che sì resero tanto utili; l’opera di soccorso apportata colle generose, oculate distribuzioni di viveri ed indumenti.

L’opera della Croce Rossa fu superiore ad ogni elogio, specie se si tiene conto ch’essa fu chiamata ad agire in condizioni difficilissime, senza che le sia stato lasciato il tempo per procedere ad una regolare mobilitazione.

Ne sono lieto come soldato perchè ne traggo sempre maggior fiducia pel giorno in cui dovrà esplicarsi in altri campi l’opera della Croce Rossa; ne sono lieto come comandante in questa regione, pel beneficio grande ch’essa ha recato in tanta sventura.

Nell’esprimere alla S. V. il mio grande compiacimento per il vivo interessamento di tutto il personale e particolarmente per l’intelligenza e l’operosità del delegato Marchese Negrotto, esprimo altresì, sicuro interprete dell’animo di queste genti, i sentimenti di viva gratitudine che legheranno questa contrada alla nobilissima istituzione della Croce Rossa.

Il Tenente Generale Comandante del Corpo d’Armata

firmato : Mazzitelli



comando
del
XII CORPO D’ARMATA


N. 2155 di Protocollo


Oggetto:
Terremoto Calabro—Siculo.
Palermo, 19 febbraio 1909

All’On. Senatore Taverna


Presidente della Croce Rossa Italiana


ROMA

Ill.mo Senatore,

Benchè la relazione ufficiale del direttore generale del servizio sanitario nelle località colpite dal terremoto non mi sia ancora pervenuta, tuttavia sento il dovere di non più oltre indugiare a farle noto tutto il mio compiacimento per l’opera volonterosa e benefica spiegata, con grande larghezza di mezzi, dalla benemerita Associazione della Croce Rossa, che la S. V. Ill.ma tanto degnamente presiede, in pro’ delle sventurate popolazioni colpite dal terremoto. [p. 21 modifica]

Permetta quindi, Illustre Senatore, che io, a nome delle popolazioni beneficate, le invii l’espressione della nostra piú sincera gratitudine e al tempo stesso le segnali fin d’ora la provvida opera di coordinamento dei vari servizi, a cui attese con zelo lodevolissimo e con ottimo risultato il marchese Negrotto di Cambiaso, suo delegato.

Con i sensi del piú profondo ossequio

Il Tenente Generale Comandante del Corpo d’Armata

firmato Mazza.


regio commissariato
del
CIRCONDARIO DI PALMI


N. 2127 di Protocollo


Oggetto:
Terremoto Calabro—Siculo.
Palmi, 12 marzo 1909

All’On. Generale Conte Rinaldo Taverna
Presidente della Croce Rossa Italiana


ROMA

Onorevole Generale,

Qui, sulle terre del dolore, io vidi gli ufficiali e militi della Croce Rossa, a fianco dei compagni dell’Esercito, portare ai miseri colpiti il soccorso ed il conforto necessario nell’ora di tanta sventura. E li vidi, pronti, instancabili sempre, superare le fatiche e i disagi inevitabili.

Queste nuove benemerenze raffermano le mille che la benefica Associazione ha già conquistato.

Io, che ne fui un’altra volta testimone, esprimo a V. E. i sensi della più viva ammirazione per cotesti degni cittadini-soldati, e segnalandone l’opera meritoria addito alla Sua considerazione il maggiore comm. Filippo Genovesi, che di tutti i servizi nel territorio da me dipendente, fu abilissimo ed intelligente organizzatore.

Il Tenente Generale Commissario Regio
firmato : Cesare Tarditi.



Anche gli Onorevoli Deputati al Parlamento Guicciardini e Queirolo, che ebbero a vedere sui luoghi del disastro il lavoro compiuto dalla Croce Rossa Italiana, espressero alla Presidenza dell’Associazione la loro approvazione ed il loro plauso. [p. 22 modifica]Una baracca della Croce Rossa Italiana adibita al pronto soccorso. [p. 23 modifica]

L’On. Queirolo indirizzava al Sig. Presidente dell’Associazione il seguente telegramma:

Gioia Tauro 290-483 12-1-909 16,30


Senatore Taverna Presidente Croce RossaRoma.

«Reduce dai desolati paesi montagne calabre voglio esprimere S. V. mia ammirazione opera altamente efficace prestata con prontezza abnegazione dalla Croce Rossa Italiana che tanto contribuì alleviare lutti dolori immane disastro quella remota regione

« Deputato Prof. Queirolo ».


Monsignor Morabito che tanto si distinse in soccorso delle vittime del terremoto in Calabria così scriveva al Presidente dell’associazione:


VESCOVADO DI MILETO


Mileto, 22 marzo 1909


All'On. Signor Conte Taverna

Presidente Generale della Croce Rossa Italiana

ROMA


Ora che son partite dal Circondario di Palmi le ultime tende della «Croce Rossa Italiana», sento il dovere di manifestare a Lei, degno Presidente della benemerita Istituzione, la mia sincera gratitudine ed ammirazione per l’azione pronta, longanime ed efficace spiegata dai militi e dai loro Comandanti nell’opera di soccorso in tutto quel Circondario devastato dal terremoto.

Il Commissario, Maggiore Genovesi, visitava instancabile i vari distaccamenti, i medici accorrevano ovunque si sapesse o si sospettasse ci fossero feriti o infermi, senza badare alla inclemenza della stagione e alla difficoltà delle vie e dei mezzi di trasporto. Le tende ospedale erano tenute in modo inappuntabile, i magazzini di deposito erano ordinatissimi, e le tende baracche di ultimo modello furono di una utilità straordinaria. L’E. V. e tutti i Signori componenti il Consiglio di Presidenza possono con ogni ragione far plauso agl’inviati della Croce Rossa in Calabria, come ognuno che ha cuore deve plaudire al Consiglio Generale della benemerita Istituzione.

Con questi sensi di perenne gratitudine mi raffermo

Dev. Obb.

Giuseppe Morabito, Vescovo di Mileto.


[p. 24 modifica]Le infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana. [p. 25 modifica]

La Presidenza della Croce Rossa Francese espresse pur essa alla nostra Associazione i sentimenti della più viva ammirazione per il modo in cui essa seppe disimpegnare il non facile còmpito assuntosi e per la sua organizzazione.

L’opera delle nostre infermiere volontarie fu, in particolar modo, encomievole sotto ogni rapporto, abbiano esse prestato servizio negli ospedali territoriali, sui treni-ospedali, sulle navitrasporto o nell’ospedale di guerra «Gian Luca Della Somaglia» impiantato a Messina.

Le infermiere volontarie accorse, appartenevano ai nostri Sottocomitati di Roma, Alessandria, Bologna, Firenze, Milano, Palermo, Piacenza e Venezia.

A far fronte alle ingentissime spese che la nostra Associazione ha dovuto incontrare, vennero impiegati i fondi che, con larga misura, le pervennero da ogni parte, come a dimostrare quanto sia grande la fiducia che la Croce Rossa Italiana gode ovunque.

Infatti, per il soccorso ai colpiti dal terremoto Calabro—Siculo, è pervenuta alla Croce Rossa Italiana la cospicua somma di lire 5.520.868,98 comprese lire 500.000 offerte dalle LL. MM. il Re e la Regina nostri Alti Protettori e compresi gli interessi sulle somme temporaneamente depositate presso gli Istituti di credito.

Giunsero inoltre alla Croce Rossa Italiana larghi doni, specie da varie Croci Rosse estere, di ogni genere di materiali.

Al 31 dicembre 1909 le spese già liquidate ed in corso di esserlo e le somme destinate ad erogazioni speciali salivano a lire 4.810.157. Quindi una rimanenza di lire 710.711,98.

Il Comitato Centrale, onde manifestare la sua gratitudine a chi più di ogni altro contribuì a porlo in grado di recare i suoi soccorsi a vantaggio del colpiti dal terremoto, conferì alla Croce Rossa Americana la grande medaglia d’oro ed il diploma d’onore.

Conferì anche la grande medaglia speciale di argento ed il diploma d’onore a S. E. l’Ambasciatore degli Stati Uniti d’America che così grandemente cooperò alla riuscita della [p. 26 modifica]sottoscrizione a favore della Croce Rossa Italiana e a Donna Posto di pronto soccorso della Croce Rossa Italiana a MessinaMaria Grazioli Lante che mise a disposizione della Croce Rossa parte della sua villa in Roma ove essa abita e nella quale [p. 27 modifica]Posto di pronto soccorso della Croce Rossa Italiana a Reggio Calabriavenne impiantato un ospedale che ricoverò, per circa tre mesi, cento feriti gravissimi. [p. 28 modifica]

La grande medaglia speciale d’argento ed il diploma d’onore, vennero anche conferiti a S. E. l’Ambasciatore di Spagna, che oltre all’avere procurato alla Croce Rossa Italiana centomila lire di oblazioni, si recò personalmente a distribuire soccorsi sui luoghi del disastro, ed a S. E. l’Ambasciatore di Francia che provocò dalla Croce Rossa Francese l’invio alla nostra Associazione della cospicua somma di 303 mila franchi, lasciando ad essa di erogarle nel modo che riterrà migliore.

Questa nuova prova di fiducia data ora, quando cioè, la Croce Rossa Italiana ha pressochè ultimato il suo servizio sui luoghi del disastro, dimostra quanto la sua opera sia stata apprezzata.

Così pure, a tutti gli egregi sanitari ed alle infermiere appartenenti alle Croci Rosse estere che vennero in Italia a portare il concorso dell’opera loro fu, dalla nostra Associazione, accordata la medaglia ed il diploma di benemerenza.

Una speciale medaglia commemorativa verrà distribuita a tutte le infermiere volontarie che dedicarono l’opera loro gentile e pietosa in sollievo delle vittime e così pure al restante personale mobilitato.

Non è molto, il Consiglio Direttivo del Comitato Centrale fu ricevuto, in particolare udienza da S. M. il Re, al quale esso espresse le più sentite azioni di grazie per la fiducia dimostrata verso la nostra Associazione col rimetterle la cospicua somma di lire cinquecentomila da distribuirsi ai colpiti dal terremoto Calabro—Siculo.

S. M. si compiacque di gradire assai l’atto compiuto dal Consiglio Direttivo e mostrò molto interesse per quanto la Croce Rossa Italiana aveva fatto e che sta facendo a favore delle popolazioni così duramente colpite. [p. 29 modifica]

VITTORIO EMANUELE III

PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE

RE D’ITALIA


Sulla proposta del Nostro Ministro segretario di Stato per gli affari della guerra, di concerto col Presidente del Consiglio dei Ministri, Ministro dell’Interno, e col Ministro della Marina;

Abbiamo decretato e decretiamo:

Le persone appartenenti all’Associazione della Croce Rossa Italiana, ascritte come soci, sia in Italia che all’estero, sono autorizzate a fregiarsi in occasione di ricevimenti, feste ed altre cerimonie, dei distintivi indicati nelle tavole, firmate d’ordine Nostro dal Ministro della Guerra.

Il predetto Nostro Ministro è incaricato dell’esecuzione del presente de‘creto, che sarà registrato alla Corte dei conti.

Dato a Roma, addì 31 dicembre 1905.

vittorio emanuele

A. Fortis.
C. Mainoni
C. Mirabello


(Vedasi scheda in 4° pagina).

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NORME

per associarsi alla croce rossa italiana



Tutti possono far parte dell’Associazione mediante il pagamento di una o più azioni temporanee di L. 5 annue, o di L. 2 annue (per coloro che dimorano in piccoli comuni) da versarsi per un tempo non minore di tre anni e che s’intendono rinnovati quando non siano disdetti tre mesi prima della scadenza del triennio; oppure mediante una o più azioni perpetue di L. 100, da sborsarsi una volta tanto e a fondo perduto.

Nel primo caso si diventa Soci temporanei, nel secondo Soci perpetui.

Ai Soci perpetui è rilasciato un brevetto personale che attesta tale loro qualità.

I Soci perpetui e temporanei dell’uno o dell’altro sesso hanno il diritto di fregiarsi, in occasione di ricevimenti, feste od altre cerimonie del distintivo stabilito dal Comitato Centrale ed autorizzato col R. Decreto 31 dicembre 1905.

A coloro che elargissero in una sola oblazione una somma non inferiore alle 500 lire, o che sottoscrivessero non meno di cinque azioni perpetue, è conferito un diploma di benemerenza.

Si può associarsi presso qualunque Sotto Comitato o Delegazione della Croce Rossa nel Regno, come anche presso le Delegazioni della Croce Rossa Italiana all’estero


Coloro che non sono ancora soci della Croce Rossa Italiana, possono divenirlo sottoscrivendo la scheda seguente e mandandola al Sotto Comitato od alla Delegazione della Croce Rossa della loro residenza, che si incaricherà della riscossione delle quote.



Scheda di sottoscrizione a Socio od a Socia della Croce Rossa Italiana


Domando di essere ammess__ come soci__ della C. R. I. presso il Sotto Comitato di _________________________________

COGNOME, NOME e TITOLI
(firma autografa e in tutte lettere)
DOMICILIO
(preciso)
Numero
delle
azioni1
Per
quanti
trienni
       
       

Note

  1. Le azioni temporanee sono di L. 5. Per coloro che dimorano in piccoli Comuni esse sono di L. 2, sempre per non meno di tre anni, rinnovabili se non disdetti tre mesi prima della scadenza. Le azioni perpetue sono di L. 100 una sola volta e dànno diritto al diploma di Socio a vita.