Io dir volea
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LXV
Loda i capelli di Bella Donna.
Io dir volea,
Che ad una Dea
Il crin vidi disciolto,
Ch’errando giva,
5E le copriva
Il nudo petto e il volto.
Su ciò pensando
Giva cantando,
Bell’oro e bella neve:
10Ma Clio cortese
A dir mi prese:
Ah che altro dir si deve!
Poi con accenti,
Che tuoni e venti
15Han di quetar valore,
Fe’ tai parole,
Che oggimai sole
Mi suonano nel core:
Se Amor vaghezza
20Ha con bellezza
RenSdere altrui beato,
Allora il degna,
Che a veder vegna
Il costei crin velato.
25E tra i bei nodi
In mille modi
Apre quel bel tesoro,
Ver cui giammai
Non ebbe rai,
30Se non ben scuri, ogn’oro.
Ma s’egli ha poi
Con gli occhi suoi
Di sè bear diletto;
Allor si bea,
35Che questa Dea
Sparge il bel crin sul petto.