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132 poesie

Poi con accenti,
     Che tuoni e venti
     15Han di quetar valore,
     Fe’ tai parole,
     Che oggimai sole
     Mi suonano nel core:
Se Amor vaghezza
     20Ha con bellezza
     RenSdere altrui beato,
     Allora il degna,
     Che a veder vegna
     Il costei crin velato.
25E tra i bei nodi
     In mille modi
     Apre quel bel tesoro,
     Ver cui giammai
     Non ebbe rai,
     30Se non ben scuri, ogn’oro.
Ma s’egli ha poi
     Con gli occhi suoi
     Di sè bear diletto;
     Allor si bea,
     35Che questa Dea
     Sparge il bel crin sul petto.

LXVI

Si conforta a soffrire.

Se giammai dolgomi,
     Che l’empia Fillide
     Soverchio affliggami,
     Allor Calliope
     5Turbata gridami:
     Sei fuor di te.
Ah guarda, dicemi,
     Quel volto, guardalo,
     E poi querelati:
     10Non vedi, o misero,
     Qual di tue lagrime
     Fia la mercè?
Vidi di Priamo
     L’alta miseria,
     15Io parlo d’Elena;
     Ma non pareggiasi,
     E tutta l’Asia
     Negar nol può.
Duro è l’imperio
     20Di bella giovine,
     Ma non rifiutisi;
     Certo per Onfale
     Il si forte Ercole
     Nol rifiutò.
25Ella condusselo
     Il fuso a torcere,
     Ed ei vestendosi
     Gonna di porpora,
     A tutti i secoli
     30Ginoco sarà.
Ma tu che sofferi?
     Sospiri, gemiti
     Spargi per l’aria;
     Spargigli, spargigli,
     35Che un giorno Fillide
     Mercè n’avrà.

LXVII

Alla sua Donna, che non lo lusinghi.

Se puossi spegnere
     La sete a Tantalo,
     Non sarà favola,
     Che possa spegnersi
     5Il desiderio,
     Che in me si sta.
Ah che avvicinasi
     L’onda di néttare!
     Ah che avvicinaşi
     10L’onda d’ambrosia!
     E se vo’ suggerne,
     Ella sen va.
In quale Scizia,
     In qual Numidia
     15Fu pari strazio?
     Filli, disperami,
     Armati, armati
     Di ferità.
Perchè promettono
     20Quegli occhi perfidi?
     Perchè promettono?
     Ah modi barbari!
     Ah modi orribili!
     Chi ’l negherà?
25Occhi, adiratevi,
     Incrudelitevi,
     Crudi struggetemi,
     Crudi uccidetemi,
     Ma non con fingere
     30D’aver pietà.
Core afflittissimo,
     Puossi egli credere
     Nostra miseria?
     Ecco siam miseri,
     35Perchè ci si offere
     Felicità.

LXVIII

Ama, e pena.

Arde il mio petto misero
     Alla fiamma lucente
     Come leggi d’amor dure permisero;
     E benché lasso il cor ne peni ardente,
     5Non se ne pente.
Dice ei: Quantunque affliggami
     Asprezza empia infinita,
     E duro arco di sdegni ognor trafiggami,
     Dolce farà, s’impetro un guardo in vita;
     10Ogni ferita.
Così folle consolasi,
     Ma per l’eterno corso
     Intanto batte nostra etade, e volasi:
     Oh cor di donna per l’altrui soccorso
     15E Tigre ed Orso!