Se giammai dolgomi
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LXVI
Si conforta a soffrire.
Se giammai dolgomi,
Che l’empia Fillide
Soverchio affliggami,
Allor Calliope
5Turbata gridami:
Sei fuor di te.
Ah guarda, dicemi,
Quel volto, guardalo,
E poi querelati:
10Non vedi, o misero,
Qual di tue lagrime
Fia la mercè?
Vidi di Priamo
L’alta miseria,
15Io parlo d’Elena;
Ma non pareggiasi,
E tutta l’Asia
Negar nol può.
Duro è l’imperio
20Di bella giovine,
Ma non rifiutisi;
Certo per Onfale
Il si forte Ercole
Nol rifiutò.
25Ella condusselo
Il fuso a torcere,
Ed ei vestendosi
Gonna di porpora,
A tutti i secoli
30Ginoco sarà.
Ma tu che sofferi?
Sospiri, gemiti
Spargi per l’aria;
Spargigli, spargigli,
35Che un giorno Fillide
Mercè n’avrà.