Il Sofista e l'Uomo politico/Il Sofista/IV

Il Sofista - IV

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Platone - Il Sofista e l'Uomo politico (IV secolo a.C.)
Traduzione dal greco di Giuseppe Fraccaroli (1911)
Il Sofista - IV
Il Sofista - III Il Sofista - V
[p. 111 modifica]

IV.


For. Su via dunque; e prendiamolo di qui. Dimmi: ammetteremo ch’egli sia uno che ha un’arte, o uno senz’arte ma che abbia un’altra capacità?

Teet. Non è menomamente senz’arte.

For. Ma poi delle arti tutte si può dire che vi sono due specie.

Teet. In che modo?

For. L’agricoltura e ogni arte che si occupa dei corpi mortali in generale1, e del pari [p. 112 modifica]quella del comporre o modellare ciò che chiamiamo Bsupellettile, e così pure l’arte imitativa, — tutte queste cose si potrebbero chiamar benissimo con un nome solo.

Teet. Come? e con quale?

For. Tutto quello che, senza che esista prima, uno poi lo tragga all’esistenza, chi lo trae diciamo che lo fa, e ciò che è tratto che vien fatto.

Teet. Va bene.

For. Ma le cose che ora appunto abbiamo annoverato hanno la loro attività tutte quante diretta a ciò.

Teet. L’hanno infatti.

For. Dunque ricapitolandole chiamiamole arte produttiva.

CTeet. Sia pure.

For. E viceversa poi tutta intera la specie relativa all’apprendere2 e al conoscere, e quella dell’accumular denari, e l’agonistica e la caccia, — poichè nessuna di queste fabbrica nulla, ma ciò che c’è già e fu prodotto, altre se lo assogettano con discorsi e con opere, altre non permettono ad altri di assoggettarlo, — attraverso [p. 113 modifica]a tutte insieme queste parti ben traluce chiara un’arte 〈sola〉 che chiameremo acquisitiva3.

Teet. Sì, è chiara infatti.

Note

  1. καὶ ὅση περὶ τὸ θνητὸν πᾶν σῶμα θεραπεία. Poichè questa, si dirà subito, è arte produttiva, così ho parafrasato in modo da evitare che si possano intendere le cure e i servigi, per esempio, del medico e del maestro di ginnastica.
  2. Τὸ δὴ μαθηματικὸν κ. τ. λ. Non può esser dubbio che qui μαθ. (manca nell’Ast) deva esser preso in senso generale e non tecnico, come, oltre il senso, dimostra la μαθηματοπωλική di p. 224 B e il μαθηματοπωλικὸν γένος di 224 E. Cade quindi l’appunto che fa il Ritter (N. Unt. p. 3), non esser chiaro come la matematica appartenga all’arte acquisitiva.
  3. μάλιστ’ἄν που διὰ ταῦτα ξυνάπαντα τὰ μέρη τέχνη τις κτητικὴ λεχθεῖσα ἂν διαπρέψειεν. È strano come i commentatori si sien confusi in un passo così piano e facile: la nostra interpretazione (τέχνη κτητικὴ διαπρ. δ. τ. ξ. τ. μ.), l’unica possibile, fu intraveduta dal Campbell e accettata dal Jowett. — Perciò, nella risposta di Teeteto: ναί· πρέποι γὰρ ἄν, va conservato lo stesso significato di διαπρέψειεν, anche a non accettare l’emendamento di ναί· πρέποι in διαπρέποι proposto dall’Apelt.