I Salmi di David (Diodati)/SALMO LXXX
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SALMO LXXX.
1 D’Israel pastor fido,
Dal ciel gli orecchi porgi
Al nostro amaro grido.
Tu che Iosef iscorgi,
Di cara greggia in guisa,
Di sopra a’ Cherubini,
Ov’è tua gloria assisa,
Fa sfavillar gli sguardi tuo’ divini.
2 E desta il tuo potere,
E soccorri Efraino,
E Manasse e le schiere
Del picciol Beniamino.
Accorri a nostro scampo
E noi lassi ristora:
Fanne apparir il lampo
Del tuo volto e sarem salvati allora.
3 O Dio di schiere armate,
Infin a quando nieghi,
Pregno d’ire infocate,
D’udir i nostri prieghi?
Tu ne cibi e satolli
Di dolorosi pianti:
L’aride foci molli
Ne fa il colar di lagrime abondanti.
4 Co’ vicini ed amici
Ne ponesti in contesa:
E festi che’ nemici
Fan di schernirci impresa.
O Dio di stuoli armati
Sollevaci e ristora:
Tosto sarem salvati,
Che del tuo volto spunterà l’aurora.
5 Già d’Egitto recasti
Una vigna novella:
Le genti tu cacciasti
Per dar il luogo a quella.
Ne l’isgombro terreno
Mise radici a fondo:
Sì che tosto ripieno
Fu de la terra tutto ’l suolo a tondo.
6 Largamente ombreggiava
Ogni monte sublime:
Co’ tralci pareggiava
De’ cedri l’alte cime.
I lieti rami sporse
Infin a l’ampio mare:
Co’ rampolli trascorse
Fin a toccar d’Eufrate le fiumare.
7 Ora perchè, Signore,
L’hai tu schiusa e sfasciata:
Sì ch’a ruba e furore,
Passanti l’han spogliata?
I rapaci cinghiali
Le diero un fiero guasto:
E’ selvaggi animali
La fer di lor ingorde brame il pasto.
8 O Dio d’armate schiere,
Con la faccia benigna,
Da le celesti spere,
Riguarda questa vigna:
Que’ nobili magliuoli
Da la tua man piantati:
Ed i dolci figliuoli
In vigor già da te pieno allevati.
9 In cenere ridutti,
Di sè non lasciar traccia:
Son recisi e distrutti
Per l’agra tua minaccia.
Ma pur sie la tua mano
Su l’uom, che con la destra,
Infra ’l legnaggio umano,
Di forza armasti valorosa e destra.
10 Nè da te dipartita
Unque farem ritrosi:
Se ci mantieni in vita
T’invocherem pietosi.
O Dio di stuoli armati
Sollevaci e ristora:
Tosto sarem salvati,
Chè del tuo volto spunterà l’aurora.