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salmo lxxx. 155

     Di cara greggia in guisa,
     Di sopra a’ Cherubini,
     Ov’è tua gloria assisa,
     Fa sfavillar gli sguardi tuo’ divini.
2          E desta il tuo potere,
     E soccorri Efraino,
     E Manasse e le schiere
     Del picciol Beniamino.
     Accorri a nostro scampo
     E noi lassi ristora:
     Fanne apparir il lampo
     Del tuo volto e sarem salvati allora.
3          O Dio di schiere armate,
     Infin a quando nieghi,
     Pregno d’ire infocate,
     D’udir i nostri prieghi?
     Tu ne cibi e satolli
     Di dolorosi pianti:
     L’aride foci molli
     Ne fa il colar di lagrime abondanti.
4          Co’ vicini ed amici
     Ne ponesti in contesa:
     E festi che’ nemici
     Fan di schernirci impresa.
     O Dio di stuoli armati
     Sollevaci e ristora:
     Tosto sarem salvati,
     Che del tuo volto spunterà l’aurora.
5          Già d’Egitto recasti
     Una vigna novella:
     Le genti tu cacciasti
     Per dar il luogo a quella.
     Ne l’isgombro terreno
     Mise radici a fondo:
     Sì che tosto ripieno
     Fu de la terra tutto ’l suolo a tondo.